“Btp day”, un successo «Gli acquisti di titoli di Stato sono più che raddoppiati»

di Michele Bugliari
Il primo “Btp Day”, ieri, è stato un successo secondo i gruppi bancari UniCredit e Intesa Sanpaolo da cui dipende la Cassa di risparmio di Venezia. E già si guarda al secondo appuntamento con l’iniziativa dell’Abi che permette di acquistare i titoli di Stato senza pagare la commissione, sarà il 12 dicembre. Claudio Aldo Rigo, resposabile di UniCredit per il Nord Est afferma: «I volumi degli ordini dei titoli di Stato sono raddoppiati, ieri, rispetto alla media delle ultime settimane e quintuplicati rispetto alla media di inizio anno».
Anche per Intesa Sanpaolo, «l’iniziativa, rivolta a famiglie, imprenditori e imprese (con l’esclusione degli investitori istituzionali) ha rilevato molto interesse da parte dei risparmiatori».
E la gente cosa dice? Abbiamo intervistato un campione di risparmiatori, ieri, all’uscita dalle banche del centro e la maggior parte degli intervistati ha bocciato di brutto il “Btp Day”. «Penso che sia un errore gravissimo acquistare Btp – ha detto Flavia Fedrigo – se uno li acquista rischia di trovarsi con niente in mano, perché lo Stato ormai si trova sul baratro del default. Investire in titoli oggi equivale a finanziare un’azienda che sta per fallire. Le banche e i governi che ci hanno portato a questa crisi non intendono fare niente per farci uscire da questa situazione». «Il “Btp Day” – commenta Mario Lazzari – mi sembra un’iniziativa per turlupinare i cittadini. Non ho fiducia nelle banche che oggi cercano di rifilarci i titoli di Stato con la scusa che il rendimento è altissimo. Quando uno mi vuole regalare qualcosa, mi chiedo subito dov’è la fregatura».
Anna, una pensionata, invece, afferma: «Questa storia di salvare lo Stato dalla crisi, acquistando i Bot, è sospetta. Che chiedano ai ricchi di comprare i Btp, quelli con gli stipendi e le pensioni principesche, non alla povera gente che magari è riuscita a mettere via qualche risparmio, durante una vita di duro lavoro. Bisognerebbe obbligare coloro che hanno mandato in malora l’economia del Paese, cioè i politici a comprare i Btp». La signora Diana, invece, dice: «Comprare i Btp? Non ho soldi da investire, ma se li avessi non ci penserei nemmeno. Dalle banche ho preso talmente tante fregature che ora non mi fido più. In banca, a suo tempo, mi hanno consigliato di investire tutti i miei risparmi con in Bond argentini e ho perso tuttot». «Non c’è da fidarsi – commenta Giulia Beltramello – a investire oggi tanto meno in titoli di Stato. Se uno ha tanti soldi può anche rischiare ma una persona normale, che vive la crisi sulla propria pelle, non può permettersi il lusso di mettere a repentaglio i risparmi fatti con sacrificio».
Ma c’è anche chi trova un’iniziativa apprezzabile il “Btp Day”, come Luciano: «Bisogna profittare assolutamente di questa giornata che permette di acquistare i titoli senza pagare la commissione alla banca. Inoltre, i rendimenti dei Btp sono saliti alle stelle, per cui è un’occasione da non perdere». Favorevole anche Almerino Cabianca: «Se avessi liquidità, comprerei subito i titoli di Stato. Ho diversi amici che la pensano come me e che intendono acquistare i Btp. Sarebbe necessario, però, che in un momento del genere anche la politica desse il buon esempio, rinunciando a sprechi e privilegi». Anche l’imprenditore Giancarlo Pozzati considera il “Btp Day” «un’iniziativa utile al Paese e conveniente per il risparmiatore» ma rispetto agli appelli del mondo dell’impresa e dell’industria ad investire in Btp dice: «Un imprenditore ha bisogno di una banca solida e che conceda il credito, ha bisogno di liquidità per investire nella propria attività: credo poco a questi colleghi che dicono di acquistare i titoli di Stato».
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