Bocciatura ingiusta, Ministero condannato
Mogliano: vittoria al Tar di uno studente del Berto messo in crisi da una circolare controversa

Il liceo scientifico Berto di Mogliano
MOGLIANO.
Cominciamo col lieto fine: lo studente che nel 2009 si rivolse al Tar si è regolarmente diplomato, il liceo scientifico Berto di Mogliano è riuscito a non fargli perdere l'anno, e i soldi della causa dovranno essere sborsati dal Ministero dell'Istruzione condannato a pagare 2000 euro più Iva. Eppure quel ragazzo ha rischiato grosso. Per colpa di una circolare ministeriale da scervellarsi.
La sentenza che ha chiuso la vicenda di ordinaria malaburocrazia è dei giorni scorsi. E la vicenda comincia nel maggio 2009, quando N.B., che precedentemente era stato bocciato, si presenta al liceo scientifico Berto da privatista a sostenere gli esami preliminari per ottenere il riconoscimento del quarto e quinto anno di corso ed essere ammesso così all'esame di maturità. La commissione gli riconosce voti di sufficienza per la classe quarta, ma non per la classe quinta, ammettendolo così a frequentare la classe quinta. Una «via di mezzo» che allo studente pare accettabile. Ma pochi giorni dopo arriva la doccia fredda. C'è una circolare ministeriale secondo cui, semplificando al massimo (ma il testo è molto più criptico), alla mancata ammissione all'esame di maturità deve collegarsi tout court la mancata ammissione all'ultima classe. Questa, almeno l'interpretazione che ne dà il direttore generale del Ministero con nota scritta. Consiglio di classe del liceo in seduta straordinaria, il 21 maggio, e poi il dirigente scolastico, il 23 maggio, si conformano a questa interpretazione e revocano, sia pure a malicuore, la precedente decisione: lo studente dovrà frequentare anche la quarta. «A questo punto abbiamo proposto ricorso al Tar perché, così interpretata, la circolare avrebbe avuto un contenuto assurdo - spiega l'avvocato Angelo Pozzan, che ha assistito lo studente - abbiamo impugnato i due provvedimenti sfavorevoli del liceo Berto e, in subordine, anche l'ordinanza ministeriale e la nota interpretativa del direttore generale, che hanno fatto sorgere il problema». Il Tar ha concesso la sospensiva in tempo utile perché lo studente potesse regolarmente frequentare la classe quinta, senza perdere l'anno, e poi diplomarsi alla maturità con buoni voti. Con la «spada di Damocle» pendente, però, di incorrere in una sentenza di merito che avrebbe potuto imporgli di rifare, ormai diplomato, gli esami preliminari del 2009.... e invece la beffa finale non c'è stata: il Tar ha annullato i provvedimenti con cui il liceo gli aveva infine negato l'ammissione alla classe quinta e così ha di fatto convalidato a posteriori l'intera carriera scolastica dello studente. Che però, se non si fosse determinato a impugnare quei provvedimenti causati dalla circolare controversa, avrebbe perso un anno. Per colpa di un'ordinanza-circolare degna di una grida di manzoniana memoria.
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