Sandonatese, arriva l’evento Best Performer con le migliori 100 imprese
Mercoledì 1 ottobre al centro culturale da Vinci di San Donà l’evento dedicato alle aziende Best Performer di un’area di 10 comuni. Ecco come iscriversi gratuitamente


In un periodo in cui la maggiore azienda del territorio, la Lafert di San Donà di Piave, ha pesantemente sofferto la crisi di mercato dei motori elettrici, il Basso Piave ha trovato le risorse per proiettarsi in avanti grazie ad altre realtà industriali.
Lo mostra con grande chiarezza la classifica delle cento migliori imprese del territorio, punto di partenza dell’evento Best Performer che si terrà mercoledì 1° ottobre proprio a San Donà, nella sala conferenze David Sassoli del Centro culturale Leonardo da Vinci, in piazza Indipendenza 13. Con inizio alle 17, l’incontro è aperto al pubblico.
L’evento fa parte di un tour organizzato tra Veneto e Friuli Venezia Giulia da Nord Est Multimedia, il gruppo che pubblica la Nuova di Venezia e Mestre, il sito web ilNordEst.it e altri cinque quotidiani nordestini, con l’obiettivo di far emergere le migliori imprese dei diversi territori, anche quelle più piccole, che talvolta sfuggono alle cronache economiche.
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La base è costituita per l’appunto dalla classifica Best Performer, elaborata da ItalyPost, ottenuta passando al setaccio le oltre 2.200 società di capitale di una porzione ristretta della regione, selezionando le cento migliori in base non soltanto ai ricavi ma anche ad alcuni criteri di redditività e di solidità patrimoniale. In questo caso i Comuni interessati dall’analisi sono quelli di San Donà, Torre di Mosto, Noventa di Piave, Musile di Piave, Meolo, Fossalta di Piave, Ceggia, Jesolo, Eraclea e Cavallino Treporti.
Per entrare in graduatoria, in questa edizione del Sandonatese era necessario avere ricavi superiori ai 7,2 milioni, un risultato netto positivo nel 2023, un Ebitda (l’indicatore che misura il margine industriale prima delle poste finanziarie, come oneri finanziari, imposte, svalutazioni e ammortamenti) superiore al 3,20 per cento, nella media del triennio 2021-2023, e un rapporto tra posizione finanziaria netta ed Ebitda inferiore a cinque volte. Per uniformità di valutazione, per la classifica sono stati utilizzati i bilanci 2023, gli ultimi che sono stati depositati dalla quasi totalità delle aziende.
Proprio questa esigenza rende necessaria una cautela: in un periodo di così alta instabilità economica, può bastare un anno per cambiare sensibilmente una graduatoria.
E così, in questa edizione di Best Performer, la prima azienda che si ritrova in classifica è in proprio la Lafert, che nel 2023 aveva visto contrarsi i fatturati (da 227 a 219 milioni di euro) ma era ancora riuscita a chiudere l’esercizio con un utile di 3 milioni, condizione necessaria per essere in classifica.
La crisi dell’azienda del gruppo giapponese Sumitomo si è poi avvitata nel 2024, quando il fatturato è precipitato a 163 milioni di euro e il bilancio si è chiuso in profondo rosso, con una perdita netta di 73 milioni.
Fatta questa premessa, la classifica Best Performer proprio nel 2023 ha fotografato la corsa di altri gruppi del territorio, che hanno permesso alle cento aziende selezionate di accrescere in misura significativa i fatturati aggregati, che sono saliti a 2,7 miliardi dai 2,56 dell’anno prima, l’Ebitda (da 269 addirittura a 369) e il rapporto fra Ebitda e ricavi, proiettato al ragguardevole traguardo del 13,6 per cento, dal 10,4 per cento precedente.
Risultati eccellenti, dunque, in parte dovuti all’ingresso in classifica di un’altra azienda del territorio – la sede è a Noventa di Piave - controllata da un gruppo internazionale, la Grid Solutions della Ge Vernova, che un anno fa non aveva soddisfatto i requisiti per entrare in graduatoria e quest’anno si è piazzata invece al secondo posto, con ricavi cresciuti da 154 a 207 milioni di euro e un margine Ebitda di 24 milioni. Una new entry anche al terzo posto, la Cattel di Noventa, poi alcune conferme, Cesaro Mac Import, Bat, Ondulati Nordest e altre ancora.
Naturalmente questi dati sono stati fotografati prima che esplodessero le nuove tensioni geopolitiche degli ultimi tempi, dai dazi di Donald Trump alla guerra a Gaza, e prima che la Russia di Vladimir Putin dopo l’invasione dell’Ucraina iniziasse a testare la risposta dell’Europa con le ripetute incursioni ai confini di queste settimane.
Per capire come le imprese del Sandonatese stanno vivendo momenti tanto delicati, che riguardano certamente le più esposte sui mercati internazionali ma hanno ricadute anche su quelle piccoline, più che i numeri sarà importante ascoltare la viva voce degli imprenditori che parteciperanno ai panel dell’incontro di mercoledì, organizzato in partnership con Bcc Pordenonese e Monsile.
Da questo punto di vista, la ricchezza di specializzazioni e l’essere in un’area che attrae grandi flussi turistici, rappresenta un cuscinetto capace di attutire alcune difficoltà di questi tempi. Ma è chiaro che, per il futuro, la spinta dovrà venire dalla capacità di investire e di innovare, per rafforzare le realtà imprenditoriali del territorio.
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