Beni intestati a familiari stretti «Truffato e senza un euro»

Angelo Tiozzo “Bastianello”, imprenditore finito nei guai per traffico di molluschi denuncia ex moglie e parenti: hanno venduto tutto e io non ho i soldi per l’affitto 

chioggia

Angelo Tiozzo “Bastianello” fino al Duemila era uno degli imprenditori ittici di Chioggia più in vista. Era titolare della “Ittica Chioggia”. L’azienda, le due imbarcazioni da pesca e le varie attività avevano un fatturato annuo di tre miliardi e anche più di vecchie lire. Ora Angelo Tiozzo ha denunciato per truffa e appropriazione indebita la ex moglie, la sorella di questa, il figlio, la nuora e un prestanome di questi quattro. Stando a suo dire, i cinque lo avrebbero spogliato di ogni bene, giocando sul fatto che lui aveva intestato a loro i suoi averi per evitare che la giustizia si prendesse i beni in seguito a multe che doveva pagare per delle irregolarità commesse. Passata la “buriana” giudiziaria e tornato dall’estero Tiozzo è passato a riprendersi quanto di sua proprietà. Però, a quanto pare, non gli hanno restituito nulla. E lui è parecchio arrabbiato anche perché deve vivere in un appartamento di pochi metri quadri che un amico gli ha affittato.

La storia inizia quando Tiozzo finisce nei guai per un traffico di “caparozoli” con la Spagna. Prodotto ittico che non aveva il titolo per essere messo sul mercato anche perché in mezzo a quello proveniente dagli allevamenti regolari ce ne era parecchio di pescato abusivamente. A tutto ciò si aggiungono altre irregolarità. La scure della giustizia rischia di abbattersi in maniera pesante su Tiozzo che a quel punto si spoglia di ogni bene intestandolo ai parenti più stretti. Non l’avesse mai fatto. Si è ritrovato nudo, ovvero povero in canna.

Tiozzo elenca i beni che ha perso nella denuncia presentata ai carabinieri. L’elenco si apre con quattro appartamenti di via San Felice a Sottomarina si aggiunge la fabbrica per la lavorazione di prodotti ittici (ex Ittica Chioggia) a Loreo (Ro), una bifamiliare in via Nicolò Zeno a Sottomarina, due miliardi e cinquecentomila di vecchie lire in contanti e quattro camion del valore di cento milioni di vecchie lire. Spiega nella denuncia Tiozzo: «I fatti che riguardano l'accaduto risalgono all'anno 2000 fino a tutt'oggi, in quanto l'ultima operazione immobiliare in mio danno risulta quella della casa bifamiliare di via Nicolò Zeno che è stata venduta circa quattro anni fa dalla sorella della mia ex moglie a mia nuora. I beni non risultano intestati a me in quanto tutti ormai venduti ad altre persone a titolo definitivo e legalmente con atto notorio, dopo essere stati sottratti alla mia proprietà perché, in passato, avendo avuto problemi di giustizia con la Guardia di Finanza di Chioggia, avevo pensato di trasferire in maniera fittizia le proprietà ad alcuni prestanome i quali, nel tempo, hanno però venduto a mia insaputa tutti i beni per conto ed in accordo alla mia ex moglie - continua l’ex imprenditore -. Lei infine ha beneficiato dei ricavi di queste vendite, che ammontano complessivamente a un miliardo e mezzo di euro. Inoltre i due miliardi e mezzo di vecchie lire in contanti che ho consegnato loro, lei li ha adoperati per l'acquisto dello stabilimento balneare “Bagni Arcobaleno” di Sottomarina. E io non ho nemmeno i soldi per pagare l’affitto e mangiare». —



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