L’azienda: «Sì ai buoni pasto, ma basta tessere Fiom». Il giudice la condanna
La Fiorenzato di Santa Maria di Sala accusata di comportamento antisindacale. Il giudice del lavoro ha intimato di riprendere la trattativa

Condanna per condotta antisindacale e l’invito a tornare al tavolo di trattativa con un atteggiamento meno conflittuale. Il 22 novembre il Tribunale del Lavoro di Venezia ha condannato la Fiorenzato Mc srl, azienda di Santa Maria di Sala che produce macinini da caffè, che occupa un centinaio di addetti.
Motivazione, l’invito a lavoratori e lavoratrici che attraverso la costituzione della Rsu (rappresentanza sindacale interna) chiedevano attraverso una trattativa con l’azienda di ottenere i buoni pasto. In risposta era arrivato l’invito a revocare l’iscrizione al sindacato per ottenere i buoni pasto.
La trattativa
Questo succedeva la scorso maggio. Ricorda Michele Valentini, segretario generale della Fiom Cgil metropolitana che la vicenda prende il via dalla fine del 2024. Allora una quindicina di dipendenti su un centinaio si erano iscritti al sindacato per trattare con l’azienda alcuni miglioramenti retributivi. «Poca cosa per la verità. Ed eravamo noi della Fiom Cgil l’unico sindacato presente».
Da qui l’azione legale della Fiom di Venezia contro la Fiorenzato Mc srl. Il giudice ha condannato l’azienda nella persona del legale rappresentante, spiega una nota del sindacato, «ordinando la cessazione da tali condotte e il ripristino delle trattative in ordine al buono pasto, oltre ad astenersi, in via diretta ed indiretta, dal porre in essere comportamenti volti ad indurre i lavoratori e le lavoratrici a revocare l’iscrizione alla Fiom di Venezia o a non iscriversi, ovvero a promettere utilità nei confronti dei lavoratori a fronte della loro mancata iscrizione al sindacato o della revoca allo stesso», spiega la nota sindacale.
L’azienda
Nessuna replica o commento dall’azienda di Santa Maria di Sala. Contattati gli uffici ci è stato spiegato che non si intendeva rilasciare alcun commento sulla vicenda.
«Come Fiom Metropolitana di Venezia riteniamo molto importante quanto sentenziato dal giudice del lavoro, rende giustizia principalmente ai lavoratori e alle lavoratrici che si sono visti lesi di un loro diritto costituzionale, quello di iscriversi liberamente alla Fiom e di poter contrattare migliori condizioni di lavoro. Comportamenti antisindacali, come quelli messi in atto dalla direzione della Fiorenzato Mc srl, devono sempre essere perseguiti, soprattutto se conseguenti alla riduzione dei diritti e delle tutele delle maestranze e dell’azione di rappresentanza del sindacato. La sentenza ordina alla direzione aziendale di riprendere la trattativa su un tema particolarmente sentito dalle lavoratrici e dai lavoratori ed emerso in ogni assemblea, quello dei buoni pasto. Avremo modo di misurare la proprietà in merito a quanto disposto dal giudice del lavoro auspicando un atteggiamento da parte aziendale meno conflittuale, senza pregiudizi e più propenso a trovare soluzioni alle richieste della Fiom e dei lavoratori» ha concluso commentando la sentenza il segretario dei metalmeccanici Valentini. —
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