«Avrebbero dovuto dircelo a inizio anno»

Rimangono del loro parere le mamme dei bambini che frequentano la scuola per l’infanzia Madonna della Salute. Che l’asilo chiudeva avrebbero voluto saperlo prima, per lo meno al momento dell’iscrizione di settembre. «Ho portato qui il mio bambino – racconta Silvia Morello fuori dalla scuola– perché la Vecellio è stata spostata in viale San Marco ed era troppo lontano. Ero contentissima perché c’era un corpo docenti eccezionale: adesso ci sentiamo abbandonati completamente dalla Curia e dal Comune».
«I bambini – prosegue – in quest’arco di tempo hanno fatto amicizia tra di loro, dove va a finire la continuità scolastica? L’inserimento all’asilo poi, non è facile e qualcuno ne potrebbe anche risentire. Confidiamo che ci sia un po’ di decenza e che venga risolta questa situazione, anche perché in centro non ci sono servizi: nidi non ne esistono, materne neanche, che dobbiamo fare?». Prosegue: «Forse siamo di seconda categoria perché la scuola è paritaria?».
I genitori sostengono di aver anche chiesto di poter utilizzare gli spazi della Ticozzi, ma che il Comune avrebbe risposto negativamente. Diversi i problemi che si intrecciano nella vicenda. Ci sono i bambini che dovranno cambiare asilo e ci sono le insegnanti che rimarranno senza lavoro, cuoca compresa.
«Le docenti – racconta Federica Zane – hanno investito molto per rendere l’asilo così com’è. E c’è poi da dire che noi genitori non siamo mai stati convocati da nessuno che ci desse una spiegazione e ci dicesse chiaro e tondo che la scuola chiudeva a fine giugno. Siamo rimasti delusi anche per questo – aggiunge – perché non siamo stati informati. Sapevamo che era nell’aria, che sarebbe potuto accadere, ma dalle parole ai fatti c’è differenza e alla fine è la Curia che ha in gestione l’asilo parrocchiale». La retta scolastica all’asilo Madonna della Salute, è di 200 euro.
«Si tratta di una scuola privata – rincara la dose Glauco Susa – per portare i bambini qui paghiamo, le iscrizioni chiudono a fine mese, come facevo se per caso fossi stato all’estero? Come avrei fatto a trovare un altro asilo per mio figlio? Se davvero sapevano come dicono che l’asilo avrebbe chiuso o quanto meno che nell’arco di qualche mese sarebbe stato possibile che ciò avvenisse, allora ce lo potevano dire a settembre quando abbiamo iscritto i nostri figli, non ora: ma forse in quel modo non avrebbero avuto iscritti». (ma.a.)
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