Asino legato e gettato nel Dese

Lì non ci è finito per caso. Qualcuno lo ha gettato. Già, ma chi? A queste risposte si dovrà giungere nei prossimi giorni, dopo che lunedì mattina, lungo il fiume Dese a Scorzè, è stata trovata la carcassa di un asinello. A ritrovarla sono stati dei passanti, che percorrevano il tratto di pista ciclopedonale tra Molino Todori e Molino Michieletto, poco distante dalla cosiddetta Busa del Caranto. Era stato gettato dalla staccionata sull’argine sud del corso d’acqua e, se in un primo momento sembrava un pony, nel pomeriggio di ieri, quando è stato fatto riemergere, ci si è trovati davanti a un piccolo asino. E non si presentava tanto bene agli esperti intervenuti per recuperarlo: avvolto dalla carta, era stato persino legato. Non aveva alcun cartellino d’identificazione. Segno evidente che qualcuno se ne è liberato e ha pensato di smaltirlo gettandolo nel Dese.
L’animale era ammalato? E’ stato maltrattato? Ancora non si sa, ma il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner, che ieri ha fatto un sopralluogo, ha intenzione d’interpellare i veterinari dell’Asl 13.
L’allarme è scattato altro ieri mattina; la zona è frequentata da molti ciclisti e pedoni, ma attorno ci sono anche campi coltivati e non è raro trovare qualche contadino. Agli uffici del Comune arrivava la notizia del ritrovamento dell’animale, steso sull’argine: forse chi lo ha gettato, sperava che la corrente dell’acqua lo trascinasse ancor più a valle, nessuno se ne sarebbe accordo e la vicenda sarebbe finita nel silenzio.
Invece è rimasto lì, con gli agricoltori e i residenti della zona che ancora ieri lo osservavano e si ponevano delle domande. Anche qualche ciclista si è fermato a controllare, perché passando era difficile non notarlo. Potrebbe essere stato qualcuno da fuori Scorzè e aveva individuato quel punto, lontano da occhi indiscreti, per disfarsi dell’equino.
Intanto l’ufficio Ambiente del Comune si è messo al lavoro, mentre in paese iniziavano a girare le prime voci sull’accaduto; all’inizio si è parlato di un pony ed erano scattati i primi controlli per capire se dagli allevamenti della zona ne fosse scappato uno.
Niente da fare, perché i riscontri avevano dato esito negativo. Nelle ore successive si era ipotizzato anche a un piccolo vitello, vista la forma con cui si presentava. Ma anche questa versione è cambiata qualche ora dopo, non appena gli addetti sono intervenuti sul posto. Così il rebus è stato sciolto a metà pomeriggio, quando lungo la pista ciclopedonale, chiusa nel frattempo per un breve tratto, è giunto un mezzo specializzato del consorzio di bonifica Acque Risorgive; gli operai hanno recuperato il quadrupede, mentre a quelli di Veritas toccherà lo smaltimento.
Prima, però, si dovranno fare delle indagini più accurate. Esclusa l’ipotesi di annegamento, l’animale sarebbe stato gettato nel fiume già cadavere. A quel punto servirà capire da chi, anche se la mancanza del cartellino d’identificazione rende più difficili le ricerche. Quel che resta della vicenda è una profonda tristezza per il modo in cui è stata trattato un animale così mansueto.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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