Arriva la “palestra popolare”

MARGHERA. La fame di palestre morde, a Marghera, dove le oltre 40 associazioni sportive del territorio faticano a trovare spazi disponibili in cui praticare le loro attività sportive. E quando le trovano devono far fronte a drastiche riduzioni di orario o utilizzare spazi che per loro natura non consentono la presenza di pubblico o ancora, che pur essendo a norma, non garantiscono la pratica costante a causa dei necessari interventi di manutenzione.
Dopo la proposta di rimettere in sesto lo stabile dell'ex dopolavoro Enichem in via Fratelli Bandiera, e dopo l'invito della Municipalità a ripensare agli spazi dell'ex scuola Edison in via Oroboni (oggi proprietà della Questura), la terza via all'impasse cronica dei servizi sportivi viene proposta dagli attivisti del Centro sociale Rivolta, in occasione dell'apertura della nuova palestra popolare, avvenuta appena una quindicina di giorni fa.
Non una soluzione definitiva, ma un'offerta di disponibilità, un modo per dimostrare di essere solidali con i cittadini di Marghera e condividerne bisogni e necessità. «E' da alcuni anni che pensiamo di aprire all'interno del centro una palestra popolare» spiega il portavoce del Rivolta, Michele Valentini «per contribuire a diffondere la nostra idea dello sport come di un attività che unisce, favorisce l'incontro tra le diverse culture e contribuisce al percorso individuale di crescita delle persone. Conoscendo la situazione di stallo in cui si trova il nostro quartiere, ed avendo partecipato a un recente incontro pubblico in cui era emersa l'impossibilità di trovare soluzioni in tempi rapidi, abbiamo deciso di aprire le nostre porte a tutte le associazioni che condividano la nostra visione dello sport e che siano alla ricerca di spazi nei quali praticarlo».
La palestra popolare, dove per ora sono attivi alcuni corsi pioneristici di muay thai e prepugilistica, è situata all'interno degli spazi del centro sociale Rivolta in via Fratelli Bandiera ed è suddivisa in due piani, il primo, più vasto, dedicato prevalentemente ai corsi e alle attività collettive, e il secondo, più ridotto, con gli attrezzi deputati al fitness e al body building. «In tanti in questi giorni ci stanno contattando alla nostra email (palestrapopolare@rivoltapvc.org) per venire a vedere gli spazi, sia singoli cittadini interessati che gruppi ed associazoni».
«Anche noi, dal canto nostro, stiamo contattando le società sportive del territorio», prosegue Valentini «sia per proporgli di ospitare qui le loro attività, sia per avviare un dibattito cittadino che conduca a una lotta comune al fine di chiedere la riapertura di quegli spazi chiusi, la restituzione alla città di spazi pubblici alienati ai privati senza ottenere nulla in cambio, come nel caso della palestra Monteverdi, appartenente al fondo Est Capital e tuttora oggi ancora vuota». E’ chiaro a tutti che in una realtà come Marghera è molto importante trovare degli spazi da dedicare ai ragazzi che praticano lo sport.
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