Appello del sindaco al prefetto per il capannone pieno di rifiuti

Il sindaco di Fossalta di Piave Manrico Finotto in visita dal Prefetto Vittorio Zappalorto a Venezia per discutere del capannone con i rifiuti misteriosi, ancora sotto sequestro in zona industriale.
Il primo cittadino di Fossalta, che si è presentato quale neo sindaco eletto ha affrontato anche la questione del capannone di via delle Industrie, chiedendo se fosse possibile un passaggio della commissione parlamentare Ecomafie da oggi in Veneto per una settimana, e in particolare durante ka giornata di oggi a San Donà e a Noale. Difficile che i parlamentari della commissione, che dovranno accertare eventuali attività illecite collegate al ciclo dei rifiuti nelle Regione, possano passare anche a Fossalta di Piave.
Gli impegni e le tappe sono fissate da tempo, ma non è detto che possano comunque deviare di qualche chilometro.
Il capannone è sempre sotto sequestro e contiene per lo più materiale plastico arrivato dalla Lombardia. Cos’altro sia contenuto però non è ancora precisato e sono state formulate numerose ipotesi. Restano pertanto da sciogliere ancora molti interrogativi sulla proprietà e il tipo di rifiuti contenuti.
I cittadini di Fossalta avevano espresso il desiderio ce fosse addirittura sottoposto a continui controlli per evitare situazioni di potenziale pericolo. Quando la scorsa settimana ha preso fuoco un capannone vicino, sempre nella zona industriale, a un centinaio di metri di distanza, tanti hanno temuto il peggio. Il fumo che proveniva da via delle Industrie ha causato un brusco risveglio per i fossaltini e tutti i residenti del Basso Piave che hanno visto la colonna di fumo sollevarsi da quella zona. Poi è stato chiarito che si trattava di un altro deposito regolare di materiali in alluminio, il cui incendio accidentale è stato spento dai vigili del fuoco di San Donà e Mestre.
Intanto, l’area del capannone nella zona industriale è stata invasa dai topi, circostanza che ha costretto il Comune a intervenire immediatamente con una derattizzazione massiccia che ha permesso di arginare il fenomeno altrimenti preoccupante. Ma la comunità è preoccupata e il sindaco Finotto si è più volte fatto portavoce di queste legittime paure, essendo Fossalta di Piave finita suo malgrado in questo strano giro che ha portato i carabinieri del Noe a effettuare il sopralluogo nel capannone per poi procedere con il sequestro nell’ambito di indagini che hanno poi toccato Treviso e la Lombardia, con i militari del nucleo operativo ecologico di Milano giunti fino alle rive del Piave.
Il sindaco di Fossalta ha firmato una diffida perché sia compiuta una caratterizzazione del rifiuto, e quindi si determini con certezza la composizione del materiale sotto sequestro, oggi ancora oscura, e che venga anche ricostruita con estrema precisione la proprietà del capannone e le vicende che hanno condotto allo stoccaggio proprio a Fossalta. —
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