Anziana aggredita e ferita dai rapinatori

Cavarzere. Terrore l’altra sera per una vedova di 71 anni assalita dai banditi che sono stati poi arrestati nel Veronese
Di Diego Degan
conferenza arresti per rapina
conferenza arresti per rapina

CAVARZERE. I tre banditi erano partiti da Legnago, vicino a Verona, ed erano arrivati a Rottanova, più precisamente in località Marchesa, dove avevano rapinato brutalmente una vedova di 71 anni. Erano tornati a casa con un centinaio di euro rubati (praticamente i soldi della benzina) ma si sentivano al sicuro. «Nessuno può averci riconosciuto e nessuno ci ha fermati», pensavano.

E invece hanno trovato ad aspettarli i carabinieri di Legnago, che li hanno arrestati e hanno recuperato il bottino. Enrico Faggion, 48 anni, originario di Montagnana ma residente a Legnago, e i suoi due complici, Ahmed Belegrouh (48 anche lui) e Abdelmoula Labrahimi (19), marocchini ma residenti a Legnaro pure loro, tutti e tre nullafacenti e pregiudicati con precedenti specifici, erano da tempo nel mirino degli investigatori dell’Arma. La loro attività criminosa tra la bassa veronese e il rodigino li aveva già fatti finire nella rete della giustizia, ma loro continuavano imperterriti a delinquere, anche spostandosi fuori zona per ridurre il rischio di essere identificati.

I carabinieri di Legnago, però, avevano trovato il modo di tracciarli (forse tramite una cimice o i rilevamenti gps dei cellulari) e li avevano “visti” mercoledì farsi un giro nella zona di Rottanova, probabilmente in perlustrazione.

Giovedì pomeriggio il colpo: travisati, entrano nella casa della vedova, che vive sola, la prendono per il collo e la minacciano con un cutter (taglierino) da lavoro, ferendola anche a un dito.

La terrorizzano, urlandole di aprire la cassaforte che la poveretta non ha e, dopo lunghissimi minuti, se ne vanno con solo cento euro, guidando a velocità folle sulle strade arginali della zona, sempre seguiti elettronicamente dai carabinieri. La donna, intanto, chiama i carabinieri di Cavarzere che, su richiesta dei colleghi di Legnaro, forniscono le informazioni sull'accaduto. L’aggredita, al Pronto soccorso, viene giudicata guaribile in sette giorni.

Quando i ladri rientrano a Legnago, i militari li stanno aspettando. In una zona poco trafficata, per evitare pericoli all'incolumità dei passanti, fermano la Seat Ibiza dei rapinatori e li perquisiscono. In breve saltano fuori il bottino, berretti e scaldacollo per il travisamento, i guanti e un pezzo di corda di 190 centimetri, che poteva essere usato per immobilizzare la vittima di turno. Ma nessun arnese da scasso, cosa che fa pensare alla deliberata intenzione di rapinare, minacciando fisicamente i malcapitati, piuttosto che a furti compiuti in assenza dei derubati. Uno dei ladri ha anche in tasca un monile con una immagine sacra, forse provento di un altro furto, di cui si sta cercano l’origine.

In ogni caso i tre vengono arrestati con l’accusa di rapina aggravata in concorso. Ieri mattina, con la convalida degli arresti, Faggion e Belegrouh sono rimasti in carcere, in attesa del processo, mentre per il giovane Labrahimi sono stati disposti i domiciliari.

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