Ambulatorio ad hoc per le apnee notturne «Grossi rischi per chi non si cura»
DOLO. Apnee notturne in Riviera del Brenta, i casi aumentano. Emerge da uno studio fatto al reparto di Pneumologia di Dolo lo scorso anno, su 200 persone.
La sindrome delle apnee notturne ostruttive del sonno (Osas) è una patologia sempre più diffusa nel mondo occidentale, dove i casi aumentano del 20% l’anno. È caratterizzata dal collasso – parziale o totale – delle vie aeree: si riduce perciò il flusso d’aria inspiratorio e la conseguente carenza d'ossigeno provoca un improvviso microrisveglio notturno.
Il ripetersi degli episodi si traduce, durante il giorno, in sonnolenza, stanchezza cronica e sbalzi d'umore che possono degenerare in sindromi depressive. Per venire incontro alle richieste della popolazione la Pneumologia di Dolo ha istituito un ambulatorio dedicato.
«Nel 2018» spiega il primario Manuele Nizzetto «sono state studiate a Dolo circa 200 persone, di cui 130 avviate alla terapia. La previsione per il 2019 è di un aumento sensibile dell'attività del servizio». «Si tratta, però» aggiunge il primario «di una patologia interdisciplinare che coinvolge anche altre figure specialistiche, come l’Otorino e l’Odontostomatologo. In una percentuale del circa il 20%, i disturbi del sonno sono invece di competenza del neurologo».
Secondo le stime nazionali è il 4% della popolazione che ne soffre. Nel 90% dei casi si scopre di soffrirne grazie al proprio partner che si accorge del respiro non regolare durante la notte. «La causa principale delle apnee» continua il dottor Nizzetto «è il sovrappeso. E' implicata anche la conformazione anatomica delle prime vie aeree (macroglossia, mandibola piccola, mento sfuggente, palato ogivale). Per la diagnosi, è necessario effettuare uno studio che permette di quantificare il danno».
Se non curata la patologia espone chi ne soffre a grossi rischi per la salute cioè ipertensione e aumento del rischio di patologie cardiovascolari, ictus e iperglicemia. —
A. Ab.
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