Altre venti assunzioni alla Poligof (ex Pansac) «Vogliamo garanzie»

MIRA. Una ventina di nuove assunzioni fra tempi determinati e indeterminati in arrivo da qui a fine anno alla Poligof di Malcontenta di Mira (ex Pansac). I sindacati vedono la decisione di assumere nuove persone positiva ma pongono anche delle questioni legate alle professionalità e all’utilizzo di lavoratori che sono ancora in mobilità o hanno la priorità dell’assunzione dall’epoca dell’ex Pansac.
Ora alla Poligof ci sono 220 dipendenti di cui 180 a tempo indeterminato e 40 precari. «L’azienda», spiegano le organizzazioni sindacali, «ha avviato una serie di colloqui per l’assunzione di una ventina di nuove figure che dovrebbero essere assunte entro la fine dell’anno. Nella maggioranza dei casi si tratta di assunzioni a tempo determinato, ma è anche vero che si aggiungono a una serie di assunzioni che hanno portato a rimpolpare molto l’organico dello stabilimento rinato dopo la débâcle societaria dell’allora Pansac».
I dati positivi che arrivano con l’autunno alla Poligof si sommano a quelli già raggiunti con la fine del 2018. Nel 2018 infatti Poligof aveva trasformato 13 precari in lavoratori a tempo indeterminato e Poligof è controllata per l’80% dalla società “21 Investimenti” di Alessandro Benetton ed è riuscita a consolidare vecchi clienti come la Kimberly Clark, Procter & Gamble e Ska, acquisendone di nuovi dalla Repubblica Ceca alla Russia. Restano per Stoppa però dei problemi importanti: «Con l’azienda», sottolineano le organizzazioni sindacali, «vogliamo un confronto franco sulla questione delle professionalità e delle persone che vengono assunte. Abbiamo notizie che si punta su ragazzi giovani oppure su lavoratori di origine straniera. Niente in contrario a queste assunzioni, anzi. Ma pare che l’azienda con questa strategia voglia imbarcare personale poco addentro alle vicende organizzative e che non crei “problemi”. Problemi che forse temono invece se fossero assunte persone fra quelle rimaste a casa con l’ex Pansac. Come invece era previsto da precisi accordi». —
Alessandro Abbadir
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