Alloggi riservati ai vigili urbani La Cgil: «Perché solo a loro?»
Fa discutere il nuovo bando emesso dal Comune per assegnare per la prima volta tredici alloggi nel complesso delle case di via Correnti a Marghera a famiglie di vigili urbani residenti nel Veneto che suano stati assunti dal Comune con contratti di formazione lavoro negli ultimi due anni. Quelli meglio piazzati al concorso indetto da Ca’ Farsetti per la selezione saranno favoriti e gli aspiranti dovranno avere un reddito annuo Isee fino a 38 mila euro (aumentabile di 2 mila euro per ogni figlio). Una decisione presa anche perché assegnare gli alloggi a nuclei familiari di vigili urbani, può contribuire secondo il Comune «a modificare il “mix” sociale e rivitalizzare il tessuto socio-economico-culturale del territorio di Marghera, nell’ambito delle azioni volte alla riduzione di fenomeni di tensioni abitativa, di marginalizzazione e degrado e miglioramento della qualità urbana, del tessuto sociale». Critica sull’iniziativa del Comune la Cgil. «Esprimiamo numerosi dubbi e perplessità in merito alla delibera di assegnazione di alloggi sociali (non Erp) ad appartenenti il corpo della Polizia Locale. – dichiara Daniele Giordano, Segretario Generale Fp Cgil - Come sindacato non siamo contrari a strumenti di sostegno a quei lavoratori che, spesso da regioni lontane, sono venuti qui per lavorare e contribuire alla qualità dei servizi comunali. Questa scelta però dovrebbe riguardare anche altri settori e non solo la polizia locale, pensiamo ad esempio al recente concorso per le educatrici o agli assistenti sociali. In merito al bando siamo perplessi sui alcuni criteri di punteggio. Ad esempio si fa riferimento generalmente a 1,5 punti per nucleo richiedente monoreddito, con o senza figli. Si privilegia l’età inferiore in caso di ex equo e non, ad esempio, la situazione familiare. Infine non comprendiamo perché il reddito sia solo un criterio di accesso e non venga pesato ai fini della graduatoria. Ancora una volta i problemi di integrazione e inclusione della città vengano affrontati solo e soltanto sul piano dell’ordine pubblico, oltre al fatto che da testo della delibera la situazione di aree degradate sembra essere ricondotta all’alta percentuale di stranieri residenti. A Marghera serve rafforzare le scuole, i servizi sociali e culturali e non basta mettere operatori di polizia locale dentro ad uno stabile in una zona sensibile, come se a questi giovani oltre al loro lavoro, chiedessimo anche di piantonare il quartiere oltre a pensare di riqualificarlo. Auspichiamo che il Comune riveda il bando aprendolo a tutte le categorie e definendo criteri più chiari ed equi». —
E.T.
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