Allibo, partite 23 lettere di licenziamento

Anche i restanti dieci lavoratori hanno le “ore contate”: la società vuole lasciare il porto
Baschieri mph05a Elisabetta Donaggio Chioggia: inaugurazione della Romano P. il presidente della regione Veneto G. Galan
Baschieri mph05a Elisabetta Donaggio Chioggia: inaugurazione della Romano P. il presidente della regione Veneto G. Galan

CHIOGGIA. Prospettive nere per i lavoratori della Allibo Adriatico. Le prime lettere di licenziamento per 23 dipendenti sono partite in questi giorni, ma pare che anche i restanti dieci abbiamo “le ore contate”. L’atteggiamento tenuto dalla società negli ultimi mesi fa pensare che abbia idea di lasciare il porto di Chioggia facendo di fatto sparire una tipologia di attività. La vertenza aperta a fine agosto dai sindacati, attivatisi con l’avvio delle procedure di licenziamento, si è conclusa con un nulla di fatto.

«Siamo molto amareggiati», spiega Renzo Varagnolo della Cgil, «qualsiasi nostra proposta è stata respinta. Abbiamo trovato un muro di fronte, immobile a qualsiasi mediazione. Sappiamo che le prime lettere sono state spedite, qualcuna è anche già arrivata. Siamo molto preoccupati per questi lavoratori, ma anche per il porto». Ieri mattina i sindacati erano in piazza a fare volantinaggio per mettere a conoscenza la città della situazione che stanno vivendo questi lavoratori. La Allibo era subentrata due anni fa alla Cargill assorbendo solo una parte di lavoratori e una tipologia di attività unica per il porto clodiense.

La ditta si occupa di “alleggerire” le grandi navi che non riescono a entrare in porto, trasferendo la merce (soprattutto granaglie) su chiatte che poi attraverso i corsi fluviali portano il prodotto nell’entroterra veneto e lombardo. (e.b.a.)

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