Alga infestante, Novissimo ridotto a uno stagno

MIRa. Il canale Novissimo ridotto a uno stagno dallo straordinario sviluppo in questi ultimi giorni dell'alga infestante ludwigia grandiflora conosciuta come “porracchia”. L'alga invasiva e le alte temperature del periodo stanno uccidendo molti pesci.
In questi giorni l'odore delle carcasse dei pesci morti si avverte in diversi tratti del canale che da Mira porta fino a Conche di Codevigo. «Quest'estate» spiegano i residenti della zona «l'alga che negli anni scorsi era confinata al canale Taglio è letteralmente esplosa anche sul Naviglio del Brenta e Novissimo riducendoli a stagni in alcuni punti solo con pochi tratti d'acqua liberi. Uno dei tratti più in sofferenza è quello a Porto Menai a ridosso della conca».
Questa specie arrivata dalle foreste tropicali dell’America del Sud può colonizzare diversi ambienti umidi, dove si propaga efficacemente, copre grandi superfici e minaccia di soppiantare le specie indigene. Si diffonde essenzialmente per frammentazione: ogni piccolo frammento può dare vita a una nuova pianta. È disdegnata dagli erbivori e resiste al gelo. Il Comune di Mira nei giorni scorsi ha ammesso l'emergenza, ma ha anche fatto sapere con l'assessore Maurizio Barberini che l'eradicazione della pianta è compito del Genio vivile e della Regione che hanno in gestione questi corsi d'acqua.
La consigliera di opposizione Lavinia Vivian ha ricordato come sia stato consegnato all'ente locale due anni fa un dossier su come eradicare la pianta. «Comune e comitati cittadini» spiega Francesco Vendramin dell'associazione ambientalista Vas «devono fare squadra e pressione sulla Regione che deve investire più soldi per distruggere quest'alga aliena per l'habitat della zona. Nei secoli non si erano mai visi stagni di questo tipo davanti alle ville dei patrizi veneziani lungo il Naviglio del Brenta». —
Alessandro Abbadir
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