Alcoltest falsato da un farmaco per l’asma

MIRANO. L’alito, secondo gli agenti della polizia stradale che lo avevano fermato alle 2 della notte di San Valentino del 2015 al volante di una Peugeot 307 in via Taglio, sapeva di alcol. E in effetti anche l’alcoltest a cui il giovane era stato sottoposto aveva dato esito positivo. Al primo soffio, l’apparecchio aveva segnato 1,21 grammi per litro di sangue, al secondo 1,15. In entrambi i casi, più del doppio rispetto al limite di 0,5 fissato dal codice della strada per non incorrere in sanzioni.
Ma ieri la giudice monocratica Savina Caruso ha assolto il 34enne di Dolo a processo con l’accusa di guida in stato di ebbrezza aggravata dal fatto che il reato sarebbe stato commesso in orario notturno. Il difensore, l’avvocato Stefano Marrone, ha dimostrato che l’alcol rilevato altro non era che il riscontro dell’uso del Broncovaleas, un farmaco spray per curare l’asma di cui il ragazzo soffre fin dalla tenera età. Diversamente la pensava il rappresentante dell’accusa che, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a un mese e mezzo più sei mesi di sospensione della patente.
L’imputato nel corso del procedimento si era sottoposto all’esame in aula e aveva chiarito: «Quella sera tornavo dalla discoteca. Ma non avevo bevuto, sono astemio». Il procedimento è arrivato in aula dopo che l’imputato si era opposto a un decreto penale di condanna che prevedeva il pagamento di una ammenda di 1.650 euro. Nel corso dell’istruttoria, l’avvocato Marrone ha depositato la documentazione clinica del ragazzo che attesta la patologia asmatica, che si acutizza in particolare nel periodo invernale con frequenti problemi a livello respiratorio. Sono stati sentiti come testimoni alcuni familiari che hanno confermato come il ragazzo soffra di asma e che riesca a tenerla sotto controllo grazie a quel medicinale. Sono state depositate anche alcune consulenze che confermano come il Broncovaleas, al pari di alcuni altri farmaci, possa alterare il livello alcolico registrato dall’alcoltest. Ma evidentemente con la guida in stato di ebbrezza non ha nulla a che fare.
Una tesi, quella dell’influenza del farmaco per tenere sotto controllo l’asma che influenza l’esito dell’alcoltest, che ieri la giudice Caruso ha accolto, pronunciando sentenza di assoluzione nei confronti del 34enne con la formula perché il fatto non sussiste.
Rubina Bon
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