Albergo nell’ex sede Capitaneria. Il Tar boccia lo stop del Porto

Venezia. Il tribunale amministrativo ha accolto la richiesta di sospensiva della Elite vacanze gestioni srl che voleva trasformare il Fabbricato 280 in attività ricettiva, con annessa piscina e servizi
Interpress/Mazzega Venezia, 21.06.2016.- Tronchetto Manufatto 280 ex Capitaneria di Porto.-
Interpress/Mazzega Venezia, 21.06.2016.- Tronchetto Manufatto 280 ex Capitaneria di Porto.-

VENEZIA. Il Porto annulla la gara per fare un albergo nell’ex sede della Capitaneria, in Rampa Tronchetto. Ma il Tar blocca il provvedimento, accogliendo la richiesta di sospensiva della società turistica interessata, Elite vacanze gestioni srl. Ordinanza molto dura nei confronti dell’Autorità portuale, quella firmata dai giudici amministrativi Maurizio Nicolosi, Silvia Coppari e Nicola Fenicia. «Eccesso di potere per sviamento» è l’accusa nei confronti del Porto. «Per l’utilizzo da parte dell’amministrazione», scrivono nell’ordinanza, «dell’istituto dell’annullamento ex articolo 21 della legge 241-1990, al di fuori dei presupposti di legge». «Per conseguire finalità», proseguono, «che sarebbero proprie di un provvedimento di revoca», previsto da un altro comma dello stesso articolo della legge.

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Dunque, secondo il Tar, il Porto avrebbe sbagliato articolo nell’impugnare quell’atto voluto dall’amministrazione precedente, guidata da Paolo Costa. Esiste anche, secondo il Tribunale amministrativo Veneto, il periculum in mora, tenuto conto dell’importanza dell’incidenza sulla pianificazione urbanistica della procedura di gara oggetto dell’annullamento, così come dell’entità economica dell’investimento». Provvedimento sospeso, dunque, come chiedeva la Elite Vacanze gestioni srl, e Porto condannato anche a pagare le spese, circa 1500 euro.

Decisione che farà discutere. Pur provvisoria, in attesa della sentenza di merito fissata per il 17 ottobre prossimo. La vicenda riguarda la messa sul mercato turistico del Fabbricato 280, di proprietà del Demanio portuale. Il casermone grigio e oggi abbandonato, sulla sinistra della rampa che porta da piazzale Roma al Tronchetto, era fino agli anni Duemila la sede della Capitaneria di porto. Poi dismesso e in attesa di riuso. La società Elite vacanze, con sede a Figline Valdarno, aveva presentato un progetto per trasformarlo in attività ricettiva, con annessa piscina e servizi. Un nuovo grande albergo, dunque, alle porte della città. Un investimento di oltre 15 milioni di euro, per trasformare quello che i portuali avevano soprannominato “Cremlino” in una moderna struttura turistica.

Ma dopo il cambio di guida al Porto era arrivata la decisione di sospendere il bando di gara. Il 14 febbraio scorso il presidente Pino Musolino aveva firmato il decreto di annullamento. Il Porto si opponeva dunque a veder realizzato sul territorio di propria competenza un albergo con relativa variante urbanistica incorporata, da direzionale a ricettiva. Un destino che molti grandi edifici pubblici stanno subendo. Ma i privati hanno fatto ricorso, affidandosi all’avvocato Mariagrazia Romeo, e il Tar ha dato loro ragione.

Un’altra puntata della contesa che vede da un po’ di tempo contrapposti il Porto e il Comune. Musolino aveva annullato qualche mese fa anche il bando per realizzare il nuovo garage in Marittima. 2200 posti, di cui un migliaio dovevano andare ai residenti, con convenzione firmata con il Comune.

«Non fa parte dei nostri compiti istituzionali», aveva motivato l’annullamento.
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Stesso principio per l’utilizzo dell’edificio 280. Costruzione piuttosto brutta, anche se in posizione molto strategica nel punto di ingresso alla città e all’area del Tronchetto e della Marittima.

Ma il Tar ha sospeso il provvedimento di annullamento. Senza entrare nel merito, ma bacchettando senza mezzi termini le memorie presentate dal Porto. «Non possiamo tener conto delle difese articolate», scrivono, «attesa l’irritualità della relativa costituzione in giudizio». La sentenza definitiva è attesa per fine anno.

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