Affitto troppo alto a Cannaregio chiude l’antico cantiere Vio

Chiude lo storico cantiere Vio della Misericordia. L’affitto è troppo alto, gli apprendisti non si trovano. E un altro pezzo di città se ne va dalla laguna. «Purtroppo è così», conferma paolo Vio, uno dei tre figli di Ruggero, il fondatore dell’azienda nell’immediato dopoguerra, «ci hanno aumentato l’affitto e non ce la facciamo più, anche perché il lavoro è diminuito negli ultimi tempi. Ci ritiriamo a Marghera». Una perdità importante, per il mondo della nautica veneziana. Al cantiere Vio, che affaccia sulla Sacca della Misericordia, sono stati costruiti o riparati buona parte dei motoscafi entrobordo, dotati di motori svedesi Volvo Penta, che circolano in laguna. Qualche anno fa il cantiere aveva anche lanciato un prototipo di motoscafo elettrico a basso consumo di energìa. Cantiere fondato alla fine degli anni Quaranta da Ruggero Vio, che aveva allestito un magazzino al piano terra con entrata vicino al ponte della Sacca, a Cannaregio, e affaccio sull’acqua. La famosa Sacca della Misericordia, oggi diventata una darsena per le barche a vela e a motore. Piccola azienda, meno di dieci dipendenti, esperienza e tradizione che hanno fatto negli anni dell’officina di Cannaregio un punto di riferimento per gli amanti della nautica. Qualche anno fa, visto che gli affari andavano bene, i titolari – il fondatore Ruggero e i suoi tre figli Paolo, Maurizio e Giorgio, sbarcano in terraferma. Una base a Marghera, e adesso un nuovo cantiere da 3800 metri quadrati a Ca’ Emiliani, inaugurato tre anni fa. Ma la crisi si è fatta sentire soprattutto negli ultimi tempi. «Calano i lavori, e anche le manutenzioni», dicono i titolari, «chi prima portava il motoscafo alla revisione o ai controlli adesso lascia andare. La manutenzione non si fa più e questo può diventare pericoloso». Fatto sta che i soldi non circolano più, nonostante l’econoia di taxi e barche turistiche vada a gonfie vele. L’affitto è stato aumentato e i Vio non ce la fanno più.
«Purtroppo dobbiamo chiudere», annunciano con una punta di tristezza. Ultimi lavori e le saracinesche potrebbero calare sullo storico cantiere già il mese prossimo.
Il grande capannone sarà messo sul mercato, e non è difficile immaginare per quello spazio in posizione strategica un futuro da ristorante sull’acqua o sala espositiva.C’è anche chi parla di un possibile affitto alla catena di supermercati Billa, che già nelle vicinanze ha aperto Strada Nuova e area Murer. Area popolare, dove un grande supermercato manca. Agli abitanti farà anche piacere. Ma intanto un’altra attività di eccellenza – e un pezzo di storia cittadina – chiude e se ne va in terraferma.
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