Adolescenti con disturbi psichici, numeri triplicati nel Veneziano

Gli adolescenti seguiti per disagio psichico sono triplicati in cinque anni: 1.415 casi nel 2025, soprattutto tra tredicenni e ragazze. Crescono i disturbi d’ansia, alimentari e comportamentali. Le neuropsichiatre dell'Ulss 3 lanciano l’allarme

Adolescenti psichiatrici triplicati in cinque anni nel Veneziano
Adolescenti psichiatrici triplicati in cinque anni nel Veneziano

In cinque anni sono triplicati i giovani con problemi psichici nel Veneziano: erano 450 nel 2020, oggi sono oltre 1.415.

Un’impennata che riguarda soprattutto ragazze e preadolescenti, con una fascia d’età – quella dei tredicenni – che da sola è raddoppiata nell’ultimo anno. A prendersene cura è un’équipe composta in prevalenza da donne: neuropsichiatre, psicologhe, ginecologhe, logopediste, assistenti sociali e infermiere dell’Ulss 3 Serenissima. Si chiama IAF – Infanzia, Adolescenza e Famiglia – ed è il servizio che, sul territorio, lavora per la prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi psichici e relazionali di bambini e adolescenti, insieme alle loro famiglie.

Il trend è allarmante: «Assistiamo a un’anticipazione dei sintomi – spiega la neuropsichiatra Angelica Rampazzo, direttrice dello IAF di Dolo, Mirano e Chioggia – e i disturbi si manifestano sempre prima. L’uso distorto dei social media e il rapporto ossessivo con gli smartphone sono fattori determinanti». Tra i nuovi disagi in crescita c’è la nomofobia, ovvero l’ansia da separazione dallo smartphone, ma anche forme meno note come l’ortoressia (ossessione per l’alimentazione sana), la vigoressia (dipendenza dall’attività fisica) e la drunkoressia (sostituzione del cibo con l’alcol).

Ricoveri e nuovi sintomi

A meno di un anno dalla nascita del nuovo reparto di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Dolo, sono già 109 i minori ricoverati, con un’età media di 15 anni. Anche qui, due su tre sono ragazze. «Molti casi arrivano al ricovero per comportamenti auto o etero aggressivi – aggiunge Ambra Cappellari, primaria del reparto – ed è un fenomeno in aumento».

Il 40% dei giovani in cura presenta disturbi d’ansia o dell’umore, spesso associati al ritiro sociale e all’abuso di dispositivi elettronici. Il 30% soffre di disturbi della nutrizione, con esordi sempre più precoci. Il restante 30% sviluppa disturbi del comportamento, che durante l’adolescenza possono sfociare in gravi condotte antisociali.

Crescono anche le famiglie in difficoltà

Nel solo 2024, sono state 850 le famiglie seguite dai consultori dell’Ulss 3, contro le 819 del 2023 e le 672 dell’anno precedente. Sempre più spesso sono i genitori stessi a chiedere aiuto per gestire fragilità, crisi relazionali e difficoltà educative. «Le famiglie sono stanche, spesso smarrite – sottolineano le dottoresse Rampazzo e Festa – e faticano a porsi come figure autorevoli. Il disagio giovanile si intreccia inevitabilmente con il loro».

Il ruolo dei social e gli effetti post-pandemici

Secondo le specialiste, i modelli estetici e comportamentali proposti online generano confronti dannosi, disorientamento e bassa autostima. A tutto ciò si aggiunge l’eredità della pandemia, che ha lasciato strascichi pesanti sul piano psicologico: isolamento, angosce di morte e interruzione della routine scolastica hanno inciso profondamente sul benessere dei ragazzi.

Il seminario di Noale

Di tutto questo si discuterà domani, 30 maggio, alla Casa della Comunità di Noale, nel seminario “I servizi a favore dell’infanzia, dell’adolescenza e della famiglia”. Dalle 8.30 alle 13.30, esperte dell’Ulss 3, rappresentanti del mondo accademico, delle associazioni e dei servizi territoriali si confronteranno su strategie e modelli di intervento. L’obiettivo è fare rete per affrontare un fenomeno sempre più urgente e complesso.

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