Addio a Giovanni Maria Fiore uno degli ultimi editori “puri”

AvEva 72 anni, titolare della Corbo e Fiore 

Scompare uno degli ultimi “editori puri” veneziano, innamorato dell’arte e della cultura della città e del Veneto. Si è spento infatti all’età di 72 anni Giovanni Maria fiore, titolare della casa editrice Corbo e Fiore, attiva quasi cinquant’anni e con un catalogo importante di innumerevoli pubblicazioni legata alla storia e ma anche all’arte antica e contemporanea di questa regione. Era nata dall’unione tra Fiore - di origine pugliese ma trapiantato in Veneto, con sede a Mestre - e Gabriele Corbo, ferrarese. Con stamperie a Venezia e Roma, la Corbo e Fiore si dedicò inizialmente alla pubblicazione delle cartelle di grafica di artista come Attardi, Carlo Levi, Murer, Tono Zancanaro tra gli altri. Allargandosi poi appunto alla storia, alla tradizione, alla cultura del Veneto., E anche se qualche anno più tardi il sodalizio tra Corbo e Fiore si interruppe, la casa editrice mantenne il suo nome e continuò a svilupparsi. Per Giovanni Maria Fiore l’avventura” editoriale, l’innamoramento per il libro e per l’autore veniva prima anche della possibile resa commerciale della pubblicazione. Un grande pregio e forse un difetto - dirà qualcuno - per una casa editrice di grandi ambizioni ma di dimensioni non eccessive. La passione per l’incisione lo portò a commissionare a un valente incisore come Giuseppe Brombin la realizzazione della magnifica pianta prospettica di Venezia, quasi un aggiornamento moderno di quella del de’ Barbari. Ma anche la serie dei campi veneziani e delle piazze del Veneto. E per anni la Galleria San Giorgio a Mestre fu la naturale estensione delle curiosità artistiche della casa editrice. Ma il catalogo di Corbo e Fiore spaziava anche al Settecento veneziano, sotto il profilo dell’arte, della letteratura, della politica, del reatro. accanto a pubblicazioni di “nicchia”, ma preziose, legati ai detti, alla poesia, alle tradizioni popolari, all’ambiente. Giovanni Maria Fiore ci ha creduto fino in fondo, anche quando la situazione per l’editoria veneta si è fatta difficile. Una passione oggi purtroppo sempre più rara. —

e.T,

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