«Accolti cento profughi nessuno se n’è accorto»

MIRANO. Profughi a Mirano, quanti sono e quanto ci costano? Parla Riccardo Friede, della Fondazione Guido Gini, che gestisce il Villaggio Solidale, una delle strutture individuate dalla Prefettura per l’ospitalità dei disperati in fuga dalle zona di crisi. Oltre cento quelli transitati per Mirano dall’inizio del progetto: gruppi di dieci persone in arrivo ogni settimana, dall’inizio di giugno: sostano pochi giorni nella struttura di via Miranese (ai Padri Giuseppini), poi proseguono il loro lungo viaggio per il ricongiungimento con amici o famigliari sparsi per l’Italia e l’Europa. Provengono da Eritrea, Siria, Palestina e Pakistan: la loro presenza, anche se di passaggio, fa molto discutere, anche in città.
«Collaboriamo con la Prefettura, che ha chiesto a noi e altre strutture in provincia, la disponibilità di posti letto», spiega Friede, «in questo momento il Villaggio Solidale ha messo a disposizione 16 posti, che in futuro sarà possibile aumentare di qualche unità». A far discutere, non solo a Mirano, è il trattamento riservato agli ospiti, da molti giudicato troppo oneroso.
«In realtà», spiega Friede, «ogni ingresso di un nuovo profugo, genera queste voci di costo: gestione dell’accoglienza, fin dall’arrivo, con la fornitura di generi di prima necessità, cambio abiti, biancheria per i letti, prodotti per l’igiene personale (spazzolini, lamette da barba, assorbenti e pannolini, fazzoletti), colazione, pranzo e cena e una piccola farmacia per le medicazioni più comuni. Poi c’è la gestione amministrativa per monitorare presenze, entrate e uscite con la prefettura, una con l’Asl per la parte sanitaria ed eventuali pratiche con la questura per la richiesta di status di rifugiato o richiedente asilo politico. Infine le utenze dell’alloggio: luce, acqua e gas, ma anche supporto per l’orientamento sul territorio, con trasporti e servizi pubblici. In pratica per ogni profugo al Villaggio Solidale spendiamo 35 euro, che diventano 29 tolta l’Iva».
Molti però chiedono: è vero che i profughi ricevono anche soldi per sé? «È vero», spiega Friede, «nei 35 sono inclusi 2,5 euro di pocket-money per piccole spese personali e altrettanti per alimentari, salvo per le famiglie per le quali, oltre i tre membri, sono riconosciuti 7,5 euro in tutto».
Al Villaggio Solidale finora problemi non ce ne sono stati: «Anche nei casi rari di permanenze prolungate», conclude Friede, «finora solo una famiglia di quattro persone si è fermata per almeno un mese, gli altri sono quasi subito ripartiti».
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