Abitabilità, limite a 28 metri quadri «Così aumenterà la speculazione»

Casette per nani. Minialloggi da 28 metri quadrati secondo il Comune «sufficienti» per abitare. Una delle stranezze del nuovo regolamento edilizio, messo a punto dagli uffici dell’Edilia privata e approvato dalla giunta del commissario Vittorio Zappalorto. La soglia di abitabilità è stata drasticamente ridotta, portata da 38 metri a 28 metri quadrati. In sostanza, una stanza unica. Perché? «Per incentivare la residenza e l’acquisto di case a basso prezzo», c’è scritto nelle motivazioni della delibera.
Il motivo dunque sarebbe quello di incentivare la residenza e porre un freno all’esodo, in particolare per i giovani. In realtà comitati e associazioni sono già sul piede di guerra. Perché rendere abitabili i mini appartamenti non potrà che incentivare ancor di più, come ce ne fosse bisogno, l’affitto di appartamentini ai turisti e la speculazione. Una recente sentenza del Tar parifica infatti le superfici minime abitabili per i residenti a quelle turistiche. Tanto che qualche tempo fa anche il «minimo» per affittare a turisti era stato portato da 45 metri a 38, come per le case di chi ci abita. Dunque la motivazione che i 28 metri saranno applicati solo per la residenza – e così l’altra novità di questo regolamento, la possibilità di rendere abitabile un sottotetto che abbia 2 metri e 20 di altezza - cade nel vuoto.
«L’effetto immediato», denuncia un professionista che si occupa di restauri, «sarà un aumento della speculazione. Imprendtori e affaristi potranno acquistare sul mercato un appartamento da cento metri quadrati e frazionarlo in quattro «mini» appetibili per turisti». Dunque, il nuovo regolamento potrebbe ottenere effetti opposti a quelli annunciati. Cioè di chiudere ancor di più il mercato ai veneziani e aumentare la trasformazione, da residenza a ricettivo turistico. Proprio quello che è successo negli ultimi 15 anni, con risultato disastrosi. Città svuotata di abitanti e di funzioni, di negozi e di tutto quanto non sia diretto al turismo veloce.
Il nuovo regolamento edilizio adesso dovrà ricevere osservazioni e poi essere definitivamente approvato dallo stesso commissario, però nelle vesti di Consiglio comunale.
La protesta sale. E l’associazione degli architetti annuncia un pacchetto di obiezioni tecniche alle nuove misure. La prima è quella appunto della riduzione a 28 metri per ottenere l’abitabilità. Difficile che una famiglia, anche giovane, possa abitare in 28 metri quadrati, un monolocale di 5 metri e mezzo per cinque. Più facile che si arrivi a a nuovi frazionamenti, stavolta non abusivi ma previsti dal regolamento, per continuare la trasformazione selvaggia del tessuto cittadino in grande hotel diffuso. Tema per la nuova amministrazione, che dovrà girare decisamente pagina rispetto a quanto fatto fino ad oggi.
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