A Mestre l’empatia s’insegna mettendosi le scarpe di qualcun altro

Nel chiostro del M9 un “temporary shop” per spiegare come alimentare quella capacità di capire il prossimo che ci rende umani e che può essere allenata e sviluppata

Gli esperti di empatia che presenti a Mestre
Gli esperti di empatia che presenti a Mestre

Per tre giorni Mestre diventa capitale dell'empatia, trasformando il Chiostro M9 in un temporary shop di scarpe, dove chi entra non consuma oggetti ma storie da ascoltare in cuffia, indossando le scarpe, donate per l'occasione da coloro che le raccontano, per 10 minuti - il tempo di una storia.

Dal 21 al 23 aprile approda - per il trentennale della Cooperativa sociale Itaca - Mettiti nelle mie scarpe, l'opera esperienziale ideata dall'artista inglese Clare Patey, direttrice di Empathy Museum, realizzata e promossa in Italia da Fondazione Empatia Milano.

Sarà l'occasione di mettersi nei panni di un'altra persona, camminare realmente nelle sue scarpe, provare le sue emozioni, sogni, speranze, e per valorizzare Mestre come citt inclusiva.

L'opera d'arte A Mile in My Shoes, titolo della versione originale britannica, si basa sul concetto di empatia elaborato dal filosofo Roman Krznaric, intesa non come dote innata ma come una capacità che può essere sviluppata e allenata.

Nel suo adattamento italiano, Mettiti nelle mie scarpe concretizza grazie ad un allestimento esperienziale l'espressione inglese "mettersi nei panni di qualcuno" (Walk a Mile in Someone's Shoes).

A disposizione 31 podcast originali, 21 in italiano realizzati da Fondazione Empatia Milano e 10 in inglese di Empathy Museum, che testimoniano storie reali di ordinaria fatica e quotidiana normalità, per stimolare l'esercizio empatico, proponendo intenzionalmente anche prospettive e punti di vista disturbanti e sconosciuti.

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