Zanchi: «A Pavia il Venezia non perde»

MESTRE. L’inversione dei ruoli: l’assistente in campo, il capo in tribuna, domani a Pavia. Alessandro Dal Canto non potrà sedersi in panchina a causa del turno di squalifica inflitto dal giudice sportivo della Lega Pro, Marco Zanchi è pronto all’esordio. Una coppia assai affiatata, come del resto lo sono Giorgio Sterchele e Fabio Munzone, che completano lo staff tecnico del Venezia. Trentasei anni, bergamasco di San Giovanni Bianco, Marco Zanchi ha seguito Dal Canto nella sua nuova esperienza in laguna, quarta tappa del suo excursus veneto che ha toccato due volte le rive dell’Adige (Chievo e Verona) e poi Vicenza, da giocatore e allenatore.
«Non ci sarà alcun problema a Pavia» avverte subito Marco Zanchi, che in estate è stato impegnato al corso di Coverciano per allenatori, «lo stadio è piccolo, la recinzione è vicina alle panchine. Mi dispiace che Alessandro non possa andare in panchina, è vero che esiste una norma, ma allora gli arbitri dovrebbero applicarla sempre, visto che in campo se ne sentono di tutti i colori. Credo che se non ci fosse stata la diretta televisiva l’episodio sarebbe passato inosservato».
Marco Zanchi ha alle spalle una buona carriera da giocatore: cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, uno dei migliori in Italia, ha indossato per qualche mese anche la maglia della Juventus nel 2000, ma il segno lo ha lasciato soprattutto a Vicenza (4 stagioni e mezza), Messina (4) e Udinese (3). Ha chiuso la parte agonistica nel 2012 in biancorosso entrando subito a far parte dello staff tecnico. «In Lega Pro la presenza dell’allenatore a volte è più importante che nelle categorie superiori. Gli stadi piccoli e il pubblico non numeroso ti consente quasi sempre di farti sentire dai giocatori, apportare le modifiche necessarie, cambiare l’andamento di una partita».
Venezia al gran completo, fatta eccezione per Franchini e Margiotta. «In trasferta abbiamo giocato solo a Salò e Chiavari» osserva Zanchi, «in due partite il Venezia ha giocato sotto tono solo il primo tempo del match d’esordio. Se fossimo ritornati da Chiavari con un punto nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Stiamo bene, fisicamente abbiamo dimostrato di arrivare alla fine con più birra degli avversari, abbiamo a disposizione varie soluzioni tattiche» conclude Zanchi, «il Pavia è una buona squadra, forte soprattutto nei tre giocatori d’attacco, però la nostra convinzione può portarci a un risultato positivo».
Michele Contessa
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