Zanardi-day, una festa Motorsport

MESTRE. Un bagno di folla, tanti appassionati delle due e quattro ruote, mezzora dedicata interamente a foto e autografi. Alex Zanardi non ha deluso nessuno ieri mattina in via Orlanda, partecipando al lancio della nuova Mini al concessionario Motorsport. Una presenza sempre gradita, la sua. Un sorriso per tutti, pronto a battere il “cinque” ai bambini e a raccontare il suo presente e il suo futuro in una giornata baciata dal sole dopo la fitta nebbia della notte. Tanta ironia, battute, risate con i presenti, e la voglia di continuare a stupire. Lo farà infatti di nuovo tra pochi giorni, riprendendo in mano il volante per partecipare al campionato Blancpain GT3. Campionato che disputerà con la Bmw Z4 del team Roal, braccio sportivo di Motorsport che sfrutta la grandissima esperienza di Roberto Ravaglia e Aldo Preo. Zanardi arriva leggermente in ritardo, rispetto all’ora fissata nelle 11, e abbracciando idealmente ma anche materialmente i suoi tifosi che gli si fanno incontro, dice: «Scusatemi del ritardo, ma stamattina il cancello si era bloccato e non riuscivo ad uscire di casa...». Tra saluti, sorrisi e strette di mano, prende il palcoscenico accanto alla Z4 che porta già il suo nome vicino al parabrezza. «È un bel momento per trovarci e parlare di questa nuova avventura» attacca il pilota bolognese, «un momento per augurarci che sia una grande stagione quella alle porte. Ho a disposizione una macchina bellissima, che offre grandi prestazioni, e mi dispiace solo che il campionato non farà tappa anche in Italia. Avremo sette uscite complessive in altrettanti weekend, con gare di sabato e domenica. Sto ancora scoprendo questa vettura, ma la squadra ha già una certa esperienza, con loro ho già corso parecchi anni, e sono sicuro che potremo toglierci delle soddisfazioni».
Esposta c’è anche la vettura di Formula Cart con cui vinse a Laguna Seca nel 1996. Zanardi la guarda e racconta: «Si chiama Old Midnight, era la vettura di riserva. Con questa feci lo spettacolare sorpasso al “Cavatappi” che mi portò al successo. Una macchina che poi mi venne regalata con la vittoria del titolo. La volevo e ci si accordò con il proprietario del team se avessi centrato l’iride». E poi la posa con la nuova Mini, e ancora foto e autografi. Instancabile, inesauribile, come con la sua hand bike, pronto a tornare alle gare, pronto ad alzare di nuovo le braccia al cielo in segno di trionfo.
Simone Bianchi
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