«Vorrei prendere casa a Venezia»

MESTRE. Sorridente e disponibile, spigliato e alla mano. Sasha Vujacic è stato il grande protagonista della videochat organizzata da “la Nuova di Venezia e Mestre” il fuoriclasse di Maribor ha risposto tranquillamente alle domande che erano state formulate dai lettori e dai tifosi della Reyer. Passato, presente e futuro, spaziando su tanti campi, a 360°. Un sorriso smorzato di tanto in tanto ricordando la sconfitta di domenica con Pistoia.
Vujacic sportivo, Vujacic privato, spaziando su tanti temi. Tantissime le domande, Sasha ha risposto volentieri a tutti. Alla fine “Fede_Reyer” lancia la sfida quando chiede di Dalipagic e del suo record di 70 punti.
«Se è una sfida a segnare più di 70 punti, l’accetto volentieri. Il mio record 61 o 62, mi piace il numero 70», scherza Vujacic, «Praja è uno dei più grandi giocatori europei. Mi piacerebbe molto conoscerlo, è un piacere giocare nella squadra dove ha lasciato un gran ricordo». Non è passato inosservato il suo rapporto con la tennista Maria Sharapova. «Storia passata, è una pagina chiusa, credo che entrambi adesso siamo più felici così. Il mio primo amore è la pallacanestro, per i prossimi quattro-cinque anni sarò innamorato solo della pallacanestro». Luca Caroldi ha notato il rapporto particolare con i tifosi, la sua ricerca del sostegno del pubblico. «Secondo me è molto importante nel campionato italiano e in Eurolega il campo dove giochi. I tifosi in Europa più belli sono quelli del Partizan Belgrado che portando i giocatori oltre i propri limiti. I nostri tifosi hanno cuore, grinta, il pubblico deve essere il nostro sesto uomo, fondamentale nei momenti difficili. Domenica sono stati fantastici, peccato per il ko».
Martina ha chiesto a Vujacic se si ritiene un sex symbol «Grazie del complimento». Marco come si fa a ottenere una mentalità vincente? «Vincere di nuovo, di nuovo, di nuovo. Avevo un paio di società, ma Brugnaro è un presidente che ha passione straordinario. Ci tiene tanto, da quando ho parlato con lui non è difficile dare tutto per un presidente così e vincere anche qua. Persone così appassionate di basket non si trovano dappertutto, sono come un tesoro. La Reyer può fare tanta strada, anche in Europa. Poi ho trovato un grande allenatore. Phil Jackson? Ho imparato tanto da lui, mi ha fatto capire la vita, ma non si possono fare confronti tra due persone così diverse». Chiara si sofferma su tanti ragazzi che si sentono arrivati.
«È’ un problema, c’è sempre stato, ovunque. Io non ho fatto una strada facile, nessuno mi ha fatto regali, ho anche sofferto, fatto le scelte che mi sentivo di fare. So che posso essere d’esempio». Marco Manente ha puntato sui social network. «Sono molto attivo, adesso mi sono calmato, Me ne occupo io perché voglio essere io con i miei tifosi. Grazie tutti per il sostegno e il benvenuto che mi hanno dato. Volevo scrivere qualcosa dopo una partita vinta, ma tra un paio di giorni scriverò di nuovo».
«Venezia o Los Angeles? Abito a Los Angeles, ho trovato casa, ma non è detto che non la trovi anche a Venezia, città straordinaria che non puoi paragonare con nessun’altra. Ci andrei tutti i giorni a camminare, ma non posso fare confronti».
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