Venezia, quei due scudetti nel 1942 e 1943

Si giocava alla Misericordia, il primo si trasformò in una finale a Cannaregio contro Roma
Se la Reyer era alla prima finale tricolore della sua storia secolare, nel palmarès del club compaiono due scudetti. E un terzo, vinto sul campo, alla fine non fu assegnato. Tempi eroici, lontani nel tempo, in mezzo al secondo conflitto mondiale quando lo sport riusciva ad alleviare per qualche ora angosce, preoccupazioni, dolori. Tempi eroici, e non per questo meno importanti.


La Misericordia è già la “casa” della Reyer, non esistono i playoff, ma in quel torneo 1941-1942 sarà proprio l’ultima partita a decidere l’assegnazione dello scudetto.


La Reyer di Carmelo Vidal arriva appaiata in classifica alla Bruno Mussolini Roma, società intitolata al terzogenito del Duce scomparso in un incidente aereo un anno prima a Pisa, con 37 punti: è il 14 giugno 1942. Nella formazione romana a referto va anche Gassman Vittorio, il futuro mattatore del cinema e del teatro italiano, all’epoca solo diciannovenne. La Reyer rimane con 4 giocatori negli ultimi minuti, il roster era di 7 elementi allora, ma vince partita (33-28) e scudetto: Vidal schiera i fratelli Sergio e Giuseppe Stefanini, Amerigo Penzo, Luciano Montini, Enrico Garbosi, Armando Fagarazzi e Marcello De Nardus. La rosa comprendeva anche da Sergio De Nardus e Renzo Mainente.


Bis tricolore.
Venezia fa il bis anche nella stagione 1942-1943, la Reyer costituisce l’ossatura della nazionale, lo scudetto si assegna in volata, ma senza scontro diretto all’ultima giornata, solo perché viene rinviata la gara di Trieste al penultimo turno. La Virtus Bologna guida la classifica e arriva alla Misericordia (4 aprile 1943) per cucirsi lo scudetto: la Reyer, però, vince (28-24) e si porta a un punto dalle V nere. Il tricolore si assegna una settimana dopo sul campo dell’Ilva Trieste, non c’è storia: la Reyer domina l’incontro (54-23) e ribadisce nuovamente il tricolore sulle maglie (11 aprile 1943). L’allenatore è sempre Carmelo Vidale che utilizza Aldo Bach, Marcello e Sergio De Nardus, Armando Fagarazzi, Enrico Garbosi, Guido Garlato, Gigi Marsico, Luciano Montini, Renzo Mainente, Amerigo Penzo, Giuseppe e Sergio Stefanini, in rosa anche Gobessi, Pasquini, Pellegrini e Povoleri.


Giallo.
Nell’estate del1944 (19-20 agosto) la Reyer fa anche tris, in una situazione ambientale surreale, ma quel tricolore rimarrà solo sulla carta, non nell’albo d’oro. Non c’è campionato, solo una fase finale alla Misericordia: Milano, Genova e Bologna rinunciano, c’è il coprifuoco, Reyer Venezia e Ginnastica Triestina si giocano il titolo, Dopolavoro Ilva Trieste e CRDA Monfalcone sono semplici comparse. La Reyer vince lo scontro diretto di misura (25-23), i giuliani fanno reclamo per un’invasione di campo che aveva interrotto il match, poi ripreso senza recuperare il minuto di stop. La Reyer presenta, a sua volta, un esposto.


Si aspetta fine settembre 1944 quando il Direttorio Federale della Fip conferma di non omologare il risultato della partita del 19 agosto e di non assegnare il titolo di campione d’Italia 1944.


Michele Contessa


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