“Un pareggio molto sofferto”
La soddisfazione di Romondini autore del gol: «Rigore sacrosanto, fallo nettissimo su Veronese»
LECCO. Espulsi a parte, nel tabellino del Venezia di ieri è entrato ancora una volta Fabrizio Romondini con la sua seconda rete stagionale dopo quella di Sesto San Giovanni. Il «bomber» però si schernisce: «Quello vero è Veronese, anche lui con due reti. Ieri Poggi era in panchina e così ho tirato io il rigore. Credo che comunque la nostra sia stata una buona partita. Nel primo tempo siamo stati un po' meno reattivi del Lecco ma, a parte il gol di Chianese, non hanno mai impensierito seriamente Aprea nei primi 45 minuti. Abbiamo conquistato un punto molto importante che dimostra come si tenga alla maglia che vestiamo».
Un Romondini che in avvio di partita non era stato molto brillante. «E' vero, ero molto macchinoso e lento. Poi nella ripresa mi sentivo meglio e sono cresciuto anche nella precisione dei passaggi e nelle scelte. Bene così». Oscar Brevi se l'aspettava una partita molto difficile e intensa, e così è stato. «Era inevitabile e sapevamo che l'avversario di turno non ci avrebbe lasciato giocare tanto facilmente. Importante è stato non perdere la testa quando ci siamo trovati in difficoltà con la seconda espulsione. La squadra si è compattata e stavolta si è visto il vero carattere del gruppo». Poi parla dei rigori concessi e di quelli negati. «Quello su Veronese era nettissimo. Mi spiace per le proteste dei nostri avversari, ma non c'era alcun dubbio sul fallo. Nel caso di quello richiesto nel finale dal Lecco, posso assicurare che la palla non l'ho toccata con le mani sul loro tiro ravvicinato dal limite». Sfinito, dopo un'altra prestazione di rilievo è Giuseppe Aprea che ammette: «Contro il Cittadella era stata dura, ma stavolta di più. Questo campo era davvero ostico. Per tutta la partita sono stato oggetto di atteggiamenti decisamente poco sportivi da parte del pubblico, e non è bello. Non ho perso la testa e questo è stato un dovere e un bene. Abbiamo offerto una grandissima prestazione rischiando anche di vincere, mentre sono stato fortunato sull'ultimo tiro avversario. I compagni pensavano a un fuorigioco, mentre io sono rimasto in allerta».
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