«Un ottimo 2018. L’incidente? Il casco mi ha salvato la vita»

«È stato un grande spavento, l’ho scampata bella. Adesso sto bene, molto meglio». Paolo Simion, 26 anni ciclista professionista di Martellago, tesserato con il Team Bardiani Csf, ricorda l’incidente di domenica scorsa a Trevignano (Treviso) mentre si stava allenando. Nell’incidente il corridore, cadendo aveva battuto la testa, era stato trasportato in ospedale a Treviso per un trauma cranico. «Mi è andata bene» prosegue «fisicamente sono a posto a parte qualche escoriazione e anche dal punto di vista cerebrale non c’è nessuno problema. Questi giorni ho riposato, principalmente mentalmente». Paolo Simion aveva iniziato da poco la preparazione per la nuova stagione dopo lo splendido 2018 che lo aveva visto vincere ad aprile la sua prima gara tra i professionisti, sesta e ultima tappa del Giro di Croazia Samobor-Zagabria di 151 km, oltre alla grande emozione vissuta quando è transitato nella “sua” Martellago durante la tappa Ferrara-Nervesa della Battaglia del Giro d’Italia.
«La stagione è stata molto positiva» ricorda Simion, «è stato fantastico il passaggio in testa al Giro a Martellago davanti alla mia famiglia e ai miei amici. Tutto il paese si è mobilitato, è una cosa che non capita a tutti, e se capita è una volta nella vita. Inoltre ricordo la prima vittoria tra i professionisti con una tappa tutta all’attacco fin dai primi chilometri». È arrivato poi questo incidente che però non ferma Paolo Simion che anzi non vede l’ora di tornare in sella. «Sono stato fermo effettivamente 4 giorni» racconta, «non vedo l’ora di tornare in sella, adesso ho un mese per prepararmi bene in vista del ritiro di metà gennaio in Spagna con la squadra. Farò in tempo a recuperare e mi impegnerò ogni giorno un po’ di più per tornare in forma».
Simion pensa alla prossima stagione. «Il Team Bardiani Csf sta aspettando di vedere se sarà tra le invitate al Giro d’Italia che per noi rappresenta il main event», dice, «quando avremo il responso, riusciremo a programmare tutto il resto della stagione».
Dopo l’incidente Paolo Simion è stato sommerso dall’affetto dei familiari e dai messaggi di auguri di pronta guarigione. «I miei genitori sono arrivati subito in ospedale» spiega il corridore, «la mia fidanzata Beatrice è partita in autobus da Monaco per raggiungermi. Quando sono tornato a casa ho lasciato spento due giorni il telefono, quando l’ho riacceso sono stato inondato di messaggi e di telefonate. Non sapevo come avrei potuto rispondere a tutti. È stato bellissimo sentire il supporto di tutti e pensare che le persone abbiamo speso cinque minuti per scrivermi è emozionante e fantastico. Questo mi da una carica ancora maggiore per recuperare». Il corridore ha ringraziato tutti con un post nella propria pagina Facebook, nella quale ricorda l’importanza dell’uso del casco. «Mi ha salvato la vita» sottolinea «con l’impatto a terra è esploso. Se non l’avessi indossato mi sarebbe esplosa la testa. È uno strumento semplice da indossare ma fondamentale. Usate sempre il casco, con la testa non si scherza». Giovedì era in programma la consueta cena natalizia del fans club di Paolo Simion che però è stata rinviata. «Avrei voluto farla lo stesso ma mi hanno consigliato di riposare. Sicuramente la recupereremo...». —
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