Tre anni fa il ritorno in serie B Modolo unico superstite «Che indimenticabile trionfo»

Calcio / esattamente il 15 aprile 2017 la matematica promozione del venezia di inzaghi 
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 30.12.2016.- Calcio Venezia/Mantova. esultanza 3° goil Venezia, Modolo.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 30.12.2016.- Calcio Venezia/Mantova. esultanza 3° goil Venezia, Modolo.

MESTRE

Tre anni sembrano pochi, in realtà si scopre che una squadra vincente ha radicalmente cambiato volto: il 15 aprile 2017 il Venezia, pareggiando al Penzo (1-1) contro il Fano, ottenne la matematica promozione in Serie B con tre giornate d’anticipo. Di quella squadra che dominò la Lega Pro, sbaragliando la concorrenza di Parma (poi promosso nei playoff), Padova, Reggiana, Pordenone e Bassano, è rimasto solo Marco Modolo.

«Favarin era stato riconfermato, quando uscì per la prima volta la notizia dell’arrivo di Inzaghi fui sorpreso e anche dubbioso» racconta ora Modolo «ma nel giro di poche ore Tacopina e Perinetti resero ufficiale questo colpo straordinario. Non eravamo i favoriti in avvio: il Parma aveva allestito una squadra che poteva giocare già in Serie B, la Reggiana e il Padova non nascondevano le ambizioni, sapevo che Pordenone e Bassano sarebbero stati avversari competitivi. Oltre a Inzaghi, Perinetti centrò acquisti di primissimo livello: Domizzi e Bentivoglio, Geijo e Garofalo in particolare. L’abilità di Inzaghi fu di trovare rapidamente la chiave per disegnare il gioco ideale per le caratteristiche dei giocatori». La ripartenza a gennaio, dopo la sosta, segnò la stagione del Venezia. «La straripante vittoria di Reggio Emilia e la clamorosa rimonta in casa con il Parma, recuperando due reti, ci fece capire che non dovevamo temere nessuno. Sette vittorie di fila, compresi i successi all’ultimo respiro con Modena e a Bassano, altri segnali positivi, con 8 punti di vantaggio sul Padova e 10 sul Parma a otto giornate dalla fine». Il pari interno con il Santarcangelo, unica squadra a non perdere con il Venezia, ridusse a 6 i punti di margine, ma in sei giorni gli arancioneroverdi chiusero i conti: prima sbancando l’Euganeo (1-0) e poi pareggiando con il Fano (1-1), sempre Moreo in gol. «Eravamo in ritiro per il derby, nessuno di noi pensava che il Parma potesse perdere in casa con l’Ancona ultima in classifica, capimmo allora che nessuno poteva più toglierci la promozione». Undici punti di vantaggio sul Parma a 4 giornate dalla fine, bastava un pari col Fano e così fu, senza aspettare il risultato dei ducali che giocavano due ore dopo a Bassano (0-1). «Fu un pomeriggio memorabile, poi arrivò anche la Coppa Italia. Ricordo i viaggi insieme a Facchin, lui di San Donà e io di Eraclea, era una macchina di statistiche e probabilità, non ne sbagliò una». —

Michele Contessa

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