Calcio, Chiarodia protagonista in Bundesliga: «Un privilegio marcare Kane»

Il difensore classe 2005 è nato in Germania ma è originario di Cinto Caomaggiore. Nell’ultima stagione, 16 presenze e un gol con il Borussia Monchengladbach: «Vorrei più spazio»

Gianluca Rossitto
Fabio Chiarodia è stato ospite al Galà del calcio dilettanti di Caorle
Fabio Chiarodia è stato ospite al Galà del calcio dilettanti di Caorle

Al Galà del calcio dilettantistico del Veneto Orientale, tenutosi a Caorle, spiccava la presenza di Fabio Cristian Chiarodia, nato il 5 giugno 2005 a Oldenburg, Germania, da genitori di Cinto Caomaggiore, emigrati in Bassa Sassonia per lavoro. Nell’ultima stagione Chiarodia ha militato nel Borussia Monchengladbach, classificatosi decimo con 45 punti. Difensore centrale, ha totalizzato 16 presenze e un gol. Prima del Borussia aveva giocato nel settore giovanile del Werder Brema, diventando poi il più precoce giocatore biancoverde a debuttare in Bundesliga all’età di 17 anni e 4 mesi.

Circondato da parenti e amici, Chiarodia risponde con garbo e misura, e anche con un filo di timidezza. Sembra decisamente un bravo ragazzo: «Quest’anno è andata meglio: ho giocato di più e sono riuscito anche a segnare il mio primo gol. Peccato per il calo della squadra negli ultimi due mesi. Abbiamo perso molte partite, scivolando dal quarto al decimo posto».

Che ambiente è Monchengladbach?

«La società è una famiglia, lo stadio contiene cinquantamila persone e spesso è pieno. Ho un buon rapporto col tecnico Gerardo Seoane (svizzero-spagnolo, ndr), che reputo molto preparato».

E nella prossima stagione?

«Il mio contratto scade il 30 giugno 2027: la società deciderà se tenermi e mandarmi in prestito da qualche parte. Mi auguro di trovare ancora più spazio, vorrei giocare con continuità».

Qual è l’attaccante più forte che hai marcato?

«Harry Kane, non c’è bisogno che spieghi chi è. Davvero un grande».

Lei ha scelto l’azzurro, giocando in tutte le nazionali giovanili italiane, fino all’under 20 allenata da Bernardo Corradi. Cosa l’ha spinto a questa decisione?

«Sono nato in Germania, ma l’Italia è stata una scelta di cuore, essendo i miei genitori italiani. Non appena posso, torno in Italia a trovare nonni e zii a Cinto Caomaggiore».

Complimenti per l’ottimo italiano.

«A casa, con i miei genitori, parliamo italiano, così sono bilingue e mantengo il legame forte con l’Italia».

Ti piacerebbe giocare in Serie A?

«Non adesso, più avanti magari».

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