Tomas Ress supera un primato storico

L’altoatesino non aveva mai realizzato 22 punti in una gara: «A Trento avevo tutta la famiglia, non avrei potuto deluderla»
Di Michele Contessa
trento venezia ress
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MESTRE. «Non avevo mai giocato a Trento, ma nemmeno nella mia regione, visto che ho fatto le giovanili altrove. Non nascondo che non è stata una vigilia come le altre, anche alla mia età ci si emoziona, non era una partita qualsiasi».

Tomas Ress ha risposto da campione alle sollecitazioni del cuore disputando al PalaTrento una partita maiuscola limando i suoi high in carriera sia come punti segnati (22) sia come stoppate rifilate agli avversari (5). Grandissimo uomo-squadra, ha spesso lasciato il palcoscenico del miglior tiratore ai compagni, a Trento ha ritoccato il suo primato in carriera (20 punti) che aveva stabilito nella stagione 2004-2005 quando giocava a Pesaro, mentre aveva toccato in quattro occasione il poker di stoppate.

«L’aria di casa mi ha fatto davvero bene», continua ridendo il trentaquattrenne di Salorno, paese in provincia di Bolzano, poco più di venticinque chilometri da Trento raggiungibile in meno di mezzora d’auto lungo la statale del Brennero, «sapevo che in tribuna c’era tutta la mia famiglia, genitori, fratello e sorella, parenti vari. Mio papà ha acquistato 40 biglietti per questa partita. Ero molto emozionato, non lo nascondo, poi quando sono andati in campo ho messo dentro il primo pallone e il canestro si è improvvisamente… allargato. Capita. Come con Reggio Emilia si era ristretto, diventando piccolo piccolo».

Ventidue punti in 23’, 35 di valutazione, leader in campo insieme a Phil Goss, e non è un caso che la Reyer abbia trovato grande continuità nel gioco da un paio di partite, le migliori giocate dall’ex capitano della Virtus Roma in questa stagione. «È il faro del nostro gioco in attacco», ammette Tomas Ress, «nella gestione della palla e dei ritmi, sa sempre come e a chi consegnarla. Anche Stone ha tratto giovamento da questo, abbiamo trovato quell’equilibrio e quella continuità che stavamo cercando. Quando hai equilibrio in attacco, poi riesci a sistemarti al meglio anche in difesa costringendo gli avversari a giocare a lungo il pallone perché non gli concedi contropiedi o tiri facili». La Dolomiti Energia veniva da sei vittorie nelle ultime sette partite disputate, infilando quattro successi di fila al PalaTrento (Cantù, Pistoia, Cremona e Sassari) dopo la sconfitta nel turno inaugurale contro Reggio Emilia.

«La squadra di Buscaglia arrivava da un ottimo periodo, per essere una neopromossa sta disputando un grande campionato e noi avevamo grande rispetto di un gruppo che pochi giorni prima aveva demolito Sassari, giocando un’ottima pallacanestro e correndo a tutto campo. Abbiamo preparato molto bene questa gara, volevamo dare un segnale dopo la vittoria di Cantù e ci siamo riusciti. Nel primo tempo abbiamo un po’ sofferto, pagando qualche disattenzione difensiva, ma in attacco siamo sempre stati molto fluidi, da parte tutti quando sono entrati in campo. Mi viene in mente la tripla di Ruzzier, la difesa di Ceron, la crescita di Nelson. Adesso sotto con Cremona. Gara ravvicinata? Io sono abituato, ma saremo tutti pronti davanti ai nostri tifosi».

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