Sulle ali del falco il grande sogno di tre cronometristi

VENEZIA. Inseguire il proprio sogno e la propria passione sulle ali di un falco. È proprio il caso di dirlo per tre cronometristi dell’Associazione Cronometristi di Venezia, ovvero Riccardo Vettorello, laureando in ingegneria civile, Marco Verlini, maestro elementare, e Marcello Dal Fabbro, 25 anni, imprenditore. I quali sono attualmente impegnati a Dubai - nelle gare organizzate direttamente da un ufficio del Crown Prince, il figlio dello sceicco del Dubai - e ad Abu Dhabi - organizzate dal Falcon Club che opera sotto il patronato dello Sport Council - nelle competizioni che vedono gareggiare gli eleganti falchi in tre discipline diverse. La velocità che consiste in una gara sui 400m in linea (con il volatile che può raggiungere i 100Km/h di media per i più forti), l'airplane che vede il falco inseguire un aeromodello telecomandato con attaccata dietro una finta preda e infine il balloon in cui si fa salire un pallone (tipo sonda meteorologica o simile) per 400m in altezza, con attaccata una finta preda. Il falco che ci mette meno a salire e prendere la preda vince. Un impegno che richiede di rimanere lontano da casa per più di un mese, anche alternandosi secondo gli impegni di ciascuno. Lo testimonia Riccardo Vettorello, raggiunto via Skype nel giorno di riposo dalle gare. «Siamo stati contattati da Microgate, una ditta di Bolzano che produce sistemi di cronometraggio e con la quale la nostra associazione collabora da anni. C'è stato bisogno di trovare qualcuno che potesse stare lontano da casa e dal lavoro per più di un mese, che conoscesse le loro strumentazioni e che parlasse inglese. All'inizio bastava una persona per seguire tutto. Oggi siamo due squadre da cinque persone. Siamo arrivati a registrare qualcosa come 4000 falchi in una stagione tra i due Emirati, tramite un piccolo anello con chip, che permette di essere certi che il "concorrente" che sta gareggiando sia effettivamente quello e non ci siano stati scambi. Arrivano pure a fare l'antidoping». Un mondo affascinante. «Il lavoro è tanto e impegnativo, però la soddisfazione a fine stagione è grande. Fare qualcosa che piace, con un bellissimo gruppo di persone e che è anche una cosa unica al mondo... beh, ripaga le poche ore di sonno e lo stress che si accumula. Con sveglia alle 4.30 e dalle 5 alle 6 ore di gara continuative e diretta televisiva...».
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