Stefano Serena allo stadio «Investo e lotto per il Mestre»

Massimo Tonizzo

Mestre

Una birra recuperata al volo dai tifosi, striscioni e il coro «Stefano Serena uno di noi». L'immagine più bella della sconfitta di sabato contro l'Union Clodiense resta quella del presidente del Mestre a tifare in curva a piena voce per la squadra. Un chiaro messaggio per smentire il suo disimpegno. «Chi mi conosce sa che sono istintivo», spiega Serena, «E questa settimana era il caso di farsi sentire. In settimana sono andato a Zelarino all'allenamento della squadra e ho pensato di dover chiarire anche con i tifosi. La classifica non è ancora all'altezza, ma non c'è alcun disimpegno. Anzi, escluso quello della promozione, questo è l’anno in cui la società ha investito di più, e continueremo. Dobbiamo rimanere uniti».

Spera di smarcarsi presto la sfortuna di dosso anche Vittorio Fabris, il nuovo acquisto a centrocampo, che contro l'Union Clodiense è rimasto in campo poco più di 5 minuti. «Oggi ho la visita di controllo, ma riesco a piegare la gamba e a camminare, quindi spero sia solo una contrattura sistemabile in pochi giorni. Mestre l'ho visto bene. Contro la Clodiense non siamo stati male e due reti di scarto sono state eccessive. La squadra non merita la posizione in classifica che occupa, per quel poco che ho visto in questi giorni tutti si impegnano al massimo e sono sicuro che i risultati arriveranno presto». Sulla scelta di Mestre – la prima in carriera in serie D, dopo esperienze nelle categorie superiori – Fabris è chiaro: «A me piace giocare. Amo il calcio e non ho intenzione di stare fermo a lungo. Volevo una squadra dove dimostrare le mie qualità – posso giocare sia mezz'ala che nel centrocampo a quattro o a cinque –, e penso che Mestre possa essere la piazza giusta per 6 mesi di campionato ad alto livello. Poi vorrei tornare in una categoria superiore, magari senza cambiare squadra». —



Riproduzione riservata © La Nuova Venezia