Solo bandierine granata nel cielo del Taliercio

Intere famiglie, nonne e nipoti. Tifo ai massimi livelli per una serata speciale L’esperto Renato: «Ora va bene, prima era un pianto». Rachele vota per Tonut
Di Thomas Maschietto

MESTRE. Immaginate 3500 bandierine granata con il logo della Reyer sventolare tutto attorno il parquet di gioco. E non perché ci sia la blasonata Olimpia sul verniciato, ma semplicemente la Reyer. Sold out e all’entrata il solito Francesco Roberto di Mestre e la miranese Alessia Carraro dello staff distribuiscono le bandierine a tutti i tifosi. Piove e Matteo De Rossi di Martellago si ripara sotto l’ombrello del Milan, ma tifa Reyer e dice che “la squadra è già andata oltre alle aspettative e ora bisogna crederci”. Quelli della “Vecia col baston” durante il ritornello dell’inno di Mameli espongono dei cartelli con su scritto a caratteri cubitali “Batista tre secondi”.

Progetto Reyer è anche quello di portare le famiglie al palazzetto. La famiglia Busetti di Campodarsego ma veneziana d’origine è al gran completo. Renato, Luca, la dodicenne Giulia la mamma Silvia Minto e la signora Sandra Vianello. Aurora è la più piccola con i suoi 7 anni che conta sulle dita prima di dirti l’età. In braccio a nonna Sandra c’è il peluche Lilly e Aurora è un po’ triste perché non si è ricordata di mettere la maglietta granata al suo simpatico pupazzo. Un’altra famiglia al grande completo è quella dei Fabiano, tutti “made in Mestre” compresi la coppia di amici Stefano Venturini e Francesca Rizzardi. Stefano festeggia quest’anno il mezzo secolo di tifoso Reyer, mentre la moglie Francesca è “follemente innamorata della Reyer” anche se la segue da otto anni. La regola del numero 8 sembra essere contagiosa per i Fabiano. Gabriele Fabiano segue e tifa Reyer dall’età di 8 anni. Fai due parole con il figlio di Gabriele, Nicolò di 9 anni, il più piccolo dei Fabiano in tempo per sapere che il capitano Tomas Ress è il suo giocatore preferito e sua cugina Rachele chiede se lei è troppo grande per essere intervistata. «Il mio giocatore preferito è Stefano Tonut semplicemente perché è il più bello» dice la diciannovenne mestrina. Anch’io seguo da otto anni la Reyer però ho visto tutte le partite in casa e ogni tanto sono andata in trasferta». La mamma Nicoletta Bettini, guarda caso viene al Taliercio da otto anni fila, mentre papà Francesco dice orgogliosamente di tifare dal 1976. Armando Morucchio di Mestre è un tifoso storico e si augura che «gara 1 sia stato solo un incidente di percorso». Sulla stessa fila sono seduti il settantanovenne Renato Merlo riconquistato da De Raffaele perché prima di lui «la squadra era un pianto« e la diciottenne Anna De Lazzari che ha una famiglia di solo pane e basket, sua sorella Emma gioca con gli Esordienti e sua papà Luca è sempre presente.

Doveroso chiedere un parere tecnico a Renato Vianello vicecampione juniores con la Reyer nel ’70, il primo allenatore di Ettore Messina. «Se difendiamo come sappiamo fare, non dobbiamo avere paura di Milano» avverte Renato.

Secondo gettone nei play off per Diana De Vido di Conegliano sempre più vestita di orogranata.

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