Simone Corazza al Novara per puntare alla B

Il bomber portogruarese (ex Alto Adige) in rampa di lancio: «Può essere la svolta della mia carriera»

PORTOGRUARO. Da Bolzano a Novara: Simone Corazza, attaccante di Alvisopoli di Fossalta di Portogruaro, cambia casacca e approda al Novara, mantenendo la Lega Pro. Nato il 21 marzo 1991, cresciuto calcisticamente nel Portogruaro, dove ha giocato in Seconda e Prima divisione. Per lui anche una stagione in serie D a Venezia. Dopo la retrocessione col Porto del 2013, Corazza si è rilanciato con un bel campionato con la maglia del Sudtirol Alto Adige, 29 presenze e 12 reti, due delle quali nei playoff, persi in finale contro la Pro Vercelli. Ultimi giorni di ferie a Bibione, in attesa del raduno di mercoledì a Novara. «Sono a casa della mia ragazza, Giulia, che è stata con me a Bolzano e mi seguirà anche a Novara. Alterno qualche ora al mare a sedute di allenamento personali, bisogna stare sempre in forma».

Un bel colpo il trasferimento a Novara... «Proprio in questi giorni ho parlato con il direttore sportivo novarese Domenico Teti, mi ha spiegato il progetto incentrato su rinnovamento di qualità, per risalire in serie B. Non conosco il nuovo tecnico Domenico Toscano, ma sono felice di andare in una società solida, con un centro sportivo strepitoso, che ho visto l'anno scorso in trasferta col Sudtirol».

Si parla anche di un possibile ripescaggio in B. «Mi sembra una ipotesi piuttosto remota, dovrebbero saltare troppe squadre. Comunque sarà bello giocare anche nel primo torneo di Lega Pro unica».

Dove potrebbe affrontare da avversario il mentore Sergio Pinzin, direttore sportivo del Pordenone. «Mi ha chiamato durante l'estate per complimentarsi con me per la stagione appena conclusa. Sergio è stato un punto di riferimento nel settore giovanile del Portogruaro».

Il campionato nel Sudtirol è servito a Corazza come rilancio dopo l'amarezza a Portogruaro. «Certo, per me è stato un campionato bellissimo, il migliore da quando gioco in Lega Pro. Ho giocato sia da punta esterna che da punta centrale, ma io mi ritengo soprattutto una seconda punta. Questioni tecniche a parte, a Bolzano ho travato l'ambiente giusto per giocare».

Andiamo ancora a ritroso: cosa resta del 2013, l'anno della retrocessione e della scomparsa del Portosummaga Calcio? «Resta l'amarezza per non aver ottenuto la salvezza ai playout, eppure il gruppo c'era. Forse stava cedendo tutto l'insieme».

Gianluca Rossitto

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