Sara Cardin, che show con le campionesse del karate a Caorle

CAORLE. Il primo avvenimento di karate in Italia specialità kumite ( combattimento) a carattere internazionale si è svolto al Palamare Visentini di Caorle a porte chiuse, ma per i pochi presenti, solo coach, assistenti delle atlete e dirigenti della Fijlkam, è stato uno spettacolo di tecnica ed agonismo.

La categoria interessata era quella olimpica vale a dire quella dei -55 kg e nonostante le difficoltà del momento l’evento, Training Camp & competition, è stato fortemente voluto dall’Academy Ponte di Piave e la Karate Sporting Team di Mestre che hanno invitato sei atlete: Sara Cardin seguita dal coach della nazionale Claudio Guazzaroni, l’austriaca Bettina Plank, la bulgara Ivet Goronova, la lussemburghese Jennifer Warling, l’estone Li Lirisman e la polacca Dorota Banaszczyk campionessa mondiale in carica.

L’ultima gara nella quale hanno combattuto risaliva a marzo 2020 e poiché le competizioni per il ranking mondiale inizieranno a fine febbraio hanno aderito con gioia in quanto, dal punto di vista tecnico, serve per avere informazioni utili ai loro programmi di allenamento perché sino ad ora non hanno mai combattuto: tornare a prendere confidenza con la gara.

Nel Round Robin, dove tutte si sono incontrate, non c’ è stata una classifica finale, sebbene Sara Cardin abbia pareggiato un incontro e vinti quattro, ma per loro è stata una miniera d’informazioni
. L’esempio concreto è arrivato dall’azzurra che ha messo in pratica alcune mosse mai provate prima d’ora come il Kizami (pugno con braccio in avanti), la bulgara si è dimostrata meno tecnica ma molto efficace e determinata, l’austriaca ha pagato lo scotto del passaggio di categoria di peso, in quanto lei da 50 kg. ha combattuto nella categoria Olimpica dei – 55kg, la lussemburghese ha iniziato bene ma poi ha avuto un calo di concentrazione, la giovanissima estone ha fatto sfoggio di grande coraggio, mentre la polacca ha dimostrato forte tecnica di gambe. Per alcuni giorni continueranno ad allenarsi a Caorle per poi ritrovarsi a Lisbona a fine febbraio per il primo evento internazionale valevole per il ranking mondiale.
L’avvenimento è stato possibile applicando il protocollo di sicurezza Covid 19 che è stato implementato in una bolla all’interno delle strutture che hanno ospitato allenamenti e gara con tamponi rapidi a tutti i partecipanti.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia