«Più maturi e pronti per la B»

Marinese anticipa: «Prezzi invariati per gli abbonamenti»
MESTRE. «Il passato è ormai alle nostre spalle, non è più modificabile. Il presente poggia su basi solide, il Venezia in queste due stagioni ha gettato le fondamenta di una organizzazione che regge a qualsiasi forza d’urto». Vincenzo Marinese, amministratore delegato del Venezia, non ama girarsi indietro, anche perché due anni fa si è ritrovato a rifondare una società calcistica-azienda dalle ceneri. «Oggi possiamo lavorare serenamente, in tranquillità senza corse e senza avere fretta - osserva il 38enne dirigente arancioneroverde - il Venezia ha una sua identità ben precisa, il nome Venezia conta nuovamente, e anche la scelta effettuata da Giancarlo Corradini è il segnale che questa società è ambita anche dagli allenatori. Ci lasciamo alle spalle due anni stupendi, straordinari, gli elementi positivi sono stati tantissimi, ma dobbiamo far tesoro anche delle situazioni negative». Marinese, due anni al timone.


«Sono cresciuto anch’io, mi sono serviti soprattutto per relazionarmi con il pubblico. In un’azienda hai a che fare con fornitori, clienti, dipendenti. Ho imparato a dosare parole e frasi, cercando di non esasperare mai i contenuti». Sul piano sportivo non ci sono dubbi sul salto di qualità che dovrà compiere il Venezia. «Se vogliamo andare in serie B, non possiamo essere quasi imbattibili al Penzo e ottenere pochi risultati fuori casa. Bisogna crescere mentalmente anche in trasferta. Il Penzo sarà sempre il nostro fortino, il salto di qualità dobbiamo compierlo lontano dal campo amico». Corradini non sembra intenzionato a stravolgere la squadra. «Credo che la progettazione sia alla base dei successi di qualsiasi azienda, e quando parlo di progettazione mi riferisco al fatto di non dover stravolgere la squadra ogni anno. Le basi ci sono, serviranno due-tre inserimenti oculati, il gruppo storico rimarrà intatto. Noi puntavamo su Veronese, ma i suoi tentennamenti non mi piacciono molto».


Le sirene della serie B sembrano insistere per sottrarre a Corradini due elementi come Pradolin e Moro. «Noi non vogliamo cederli, se loro vorranno salire di categoria, non ci opporremo. Sono però convinto che ad entrambi sarebbe utile un altro campionato nel Venezia, in un ambiente che conoscono e dove vengono apprezzati da tutti. Ho visto tanti giocatori protagonisti in una squadra e poi fallire le attese quando sono andati in un’altra proprio per motivi ambientali. Io sono un sentimentale, per me esiste solo il Venezia, ho apprezzato la scelta di Lotti di rinunciare ad un contratto vantaggioso per rimanere con noi».


I tifosi aspettano notizie sugli abbonamenti. «Tra qualche giorno presenteremo la campagna 2007-2008. La dirigenza ha deciso di mantenere invariati i prezzi». La capienza dello stadio sarà ridotta al di sotto dei 7.500 posti. «Non ci saranno problemi, anzi. Ogni situazione va gestita al meglio, si possono trovare soluzioni positive. Elimineremo le parti più vetuste, non mi sono mai piaciuti i tubi Innocenti. Realizzeremo dei servizi ai tifosi nelle aree che verranno smantellate, magari creeremo un Venezia Store anche all’interno del Penzo». Il negozio di via Cecchini funziona. «Sì, ma bisogna migliorare, ampliare. Stiamo pensando ad una linea femminile, a un oggettistica particolare. Mi piacerebbe aprire un secondo negozio, a Venezia o, perché no, all’estero». Venezia che punta alla promozione? «Siamo una società che non può non giocare per vincere».

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