Nordic walking, crescita boom nel Veneziano

Atletica. Esperti riuniti a Martellago, discusse tecniche e benefici per la salute. Praticanti in aumento
Prandi Cison di Valmarino corsa podistica
Prandi Cison di Valmarino corsa podistica

MARTELLAGO. Diamo qualche numero: oltre 500 mila praticanti in Italia, più o meno la popolazione del comune di Genova, e più di tremila istruttori. È il fenomeno nordic walking (la camminata nordica) sbarcato in Italia a inizio dello scorso decennio ma che dal 2007 a oggi ha registrato un vero e proprio boom. Si usano appositi bastoni simili a quelli dello sci di fondo ed è stata riconosciuta come disciplina dopo il libro del finlandese Marko Kantaneva pubblicato nel 1997. Si pratica ovunque, dalla strada semplice alla montagna ma anche nel deserto come raccontato in un dibattito l’altra sera a Martellago, curato dal locale Lions Team Asd, con praticanti e curiosi. Curiosi, appunto, perché c'è voglia di capire e conoscere meglio questa attività che, a sentire gli esperti, ha più di un beneficio. Nella nostra provincia è stata appena creata l'associazione “Venezia in cammino” per promuovere sani stili di vita attraverso il suo insegnamento e pratica. In sala esperti del settore, tra cui quel Pino Dellasega fondatore e presidente della scuola italiana di nordic walking, ex atleta delle Fiamme Gialle e maestro di sci. Ha sviluppato la disciplina in Italia, ha scritto sei libri sul cammino con i bastoncini. «Anche la medicina» ha spiegato «ha capito che usando il nostro modo di camminare si possono ritardare certe patologie. È praticato anche dai cardiopatici. Tra le mie esperienze c'è il Sahara ma la prossima tappa saranno i Caraibi». Dunque sabbia, vette o pianura non fa differenza: ci si stanca meno rispetto a chi corre. Parola di Luca Zaramella, istruttore e presidente del Lions Team Martellago. «È adatto a tutti» assicura «si può fare ovunque e si possono fare decine di chilometri al giorno. Poi ti fa assaporare il paesaggio attorno, conoscere il territorio, si ha tempo per osservare, ci si apre la mente». Si muovono più muscoli del corpo, stima fra il 30 e il 40 per cento e, di conseguenza, i benefici aumentano. «Si è più coordinati» spiega il medico e istruttore Massimo Bisconcin «e si fa uno sforzo aerobico. Praticandolo bene, si migliora la postura e si cammina meglio nella vita di tutti giorni. Se facciamo una cosa per tanto tempo, ne trae benefici anche il sistema cardiovascolare. Il nordic walking è importante sotto i punti di vista biomedico, sociale e psicofisico». “Camminate e fate camminare”, dunque, come lo slogan scelto per il dibattito.

Alessandro Ragazzo

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