Noale resta invece a bocca asciutta
NOALE. Sfuma il sogno rosa di Noale. Nel percorso del Giro d’Italia 2015, svelato ieri da Rcs-Sport, non c’è la tanto attesa partenza di una tappa all’ombra della Rocca, quella che secondo i piani avrebbe dovuto lanciare il Miranese in diretta sulle tivù di 170 paesi del mondo, con un indotto da capogiro, alberghi e ristoranti pieni per giorni, piazze ricche di eventi. Un sogno durato cinque mesi, da quando, lo scorso maggio, si costituì il comitato di tappa presieduto dal cavalier Bruno Carraro.
Negli ultimi giorni i dubbi avevano già prevalso su una sempre più fioca speranza, ieri la doccia neanche tanto gelata ha lasciato sul campo polemiche e recriminazioni: «Il Miranese non sa spendersi», ha brontolato qualcuno dal comitato promotore, manifestando tutta la delusione per la bocciatura di Noale.
Alla faccia della nascente Unione dei comuni e delle velleità turistiche della Terra dei Tiepolo. «Prendiamo atto dell’esclusione con rammarico», afferma il coordinatore del comitato Giovanni Scapin, «avevamo grandi ambizioni e Rcs aveva subito dichiarato un forte interesse per la candidatura di Noale. Ma nonostante rappresentanti istituzionali e imprenditori si siano fatti testimoni della candidatura, garantendo anche le coperture economiche che Rcs richiedeva, è saltato tutto».
Noale puntava a essere la partenza di una delle tappe alpine: nelle scorse settimane era circolata la possibilità che una frazione potesse partire proprio da Noale, accogliendo così la candidatura del comitato, per giungere al traguardo in quota di Plan de Corones, in Alto Adige. Rcs ha scelto invece altre montagne e diversi punti di partenza. Ora ci si interroga sulle ragioni della bocciatura: «La vicinanza con le località scelte (Vicenza e Marostica) escludono motivazioni tecniche», prosegue Scapin, «forse si è persa un’occasione per l’intero Miranese, non solo Noale: la carovana rosa avrebbe riempito alberghi, dato una visibilità irripetibile al territorio, anche in chiave Expo: eravamo convinti di poter mettere in campo le associazioni in ambito culturale, sportivo e commerciale, anche con l’organizzazione di una Notte Rosa con centinaia di artisti e operatori. Invece abbiamo avuto l’impressione che più di qualcuno non abbia gradito l’impegno profuso. Vince sempre la logica del campanile. Siamo bravissimi a fare sagre, feste e manifestazioni, spesso uguali tra loro, ma incapaci di pianificare manifestazioni turisticamente attrattive».
Filippo De Gaspari
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