Mogliano pronto alla battaglia di Rovigo

MOGLIANO. Un bel cerotto e qualche punto sulla faccia, a distanza di un paio di settimane dal match, sono ancora lì, portati con una discreta soddisfazione malgrado la "solita" sconfitta in Coppa: «Macché solita! Contro Bordeaux abbiamo avuto in mano il risultato come mai ci era capitato in Europa», racconta ancora non del tutto tranquillizzato il capitano biancoblù Edoardo "Dado" Candiago. "Abbiamo giocato una grande partita contro un avversario che, in teoria, avrebbe dovuto fare la classica passeggiata italiana, ed invece, se abbiamo perso, lo dobbiamo solo a qualche errore nostro, peraltro evitabilissimo. Ora però ci rituffiamo sul campionato, già sabato ci aspetta un'altra bella battaglia». La battaglia, giochi di parole a parte, è in programma per l'appunto al Battaglini, tempio di un Rovigo reduce dal pareggio esterno a Calvisano e, mai come quest'anno, assemblato esclusivamente per vincere quello scudetto che in Polesine manca ormai da 23 anni: «Credo che tutta la pressione, o quasi, ce l'avranno loro», prosegue il terza linea, «noi scenderemo in campo serenamente pronti a mettere in pratica il nostro gioco, consapevoli di dover tenere alto il livello di attenzione e di disciplina contro una squadra potente e molto pericolosa in attacco». Attenzione soprattutto alla linea arretrata, che, dopo la "fusione" con Prato, può contare su gente come Basson, Ngawini, Bortolussi, l'ex Venezia Van Niekerk e soprattutto lui, Mirco Bergamasco, la stella annunciata della stagione di Eccellenza. «Sbagliare un calcio o una salita difensiva con questi può diventare subito letale, dovremo giocare sempre concentrati, ma credo che la partita la stiamo preparando al meglio e anche da noi i giocatori di qualità di sicuro non mancano».
L'aria di Mogliano, campione d'Italia uscente e leader in campionato a quota 13 con due lunghezze proprio sui Bersaglieri, si conferma uno dei segreti del club: «Merito di un ambiente sereno e di un allenatore, "Cocco" Mazzariol, che sta proseguendo con intelligenza il grande lavoro tecnico e sulla mentalità impostato da Umberto Casellato», chiosa Candiago. Qui si lavora bene, da rugbisti e da uomini ci sono le condizioni per dare il 100%». Una curiosità: complimenti o commenti particolari dal Bordeaux durante il terzo tempo? «Figurati, i francesi rimangono comunque francesi, piuttosto che fare un complimento a un italiano si farebbero tagliare un dito...».
Il libro a San Donà. Sabato 2 novembre, alle 18.30, dopo la partita di campionato M-Three Rugby San Donà – Petrarca Rugby, concluso il “terzo tempo”, la club house dello stadio Pacifici ospiterà la presentazione del libro “Franco come il Rugby” del giornalista Antonio Falda, dedicato al grande Franco Ascantini, figura leggendaria del mondo del rugby e già allenatore del Rugby San Donà a metà degli anni ’80. Nel corso della serata, Ascantini dialogherà col l’autore.
Gianluca Galzerano
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia