Marco Lunanova è pronto a spegnere il Mondiale

Rugby. Il trequarti del Mirano in partenza per gli Stati Uniti con il XV azzurro dei Vigili del Fuoco. «Abbiamo l’orgoglio dei pompieri, puntiamo a vincere»

MIRANO. Un mondiale l'ha già vinto, un altro lo vorrebbe portare a casa a breve. Sogna in grande Marco Lunanova, trequarti del Mirano e vigile del fuoco, convocato dalla Nazionale dei “pompieri" che dal prossimo 26 giugno sarà impegnata nei Campionati del Mondo della categoria, rassegna iridata in programma a Fairfax, città non lontana da Washington (Stati Uniti). Ala-centro classe 1989, esperienze in passato con VeneziaMestre (anche in Eccellenza) e Paese, Marco Lunanova non è un novellino del Mondiale, visto che nonostante la sua giovane età è alla sua quarta esperienza di questo genere. E una volta è anche riuscito a portare l'ovale azzurro sul tetto del mondo. “È successo nel 2010, in Corea del Sud» racconta il bianconero, «nel 2011, a New York, abbiamo chiuso al secondo posto, battuti in finale dalla Nuova Zelanda, che prima della gara propose la haka più classica, il Kamate. Come è stato? Eccezionale, la haka è sia atto di sfida che di considerazione per l'avversario, ti fa venire i brividi e ti carica allo stesso tempo. Nel 2013, a Belfast è andata meno bene, abbiamo chiuso al quinto posto. Ora c'è Fairfax e una gran voglia di far bene. Andremo a confrontarci con squadre di alto livello dove sarà necessario imporre il nostro gioco in attacco ed avere una difesa solida ed aggressiva, che abbiamo dimostrato in più occasioni di possedere. Faremo come punto di forza l’unione del gruppo, con quel feeling che si crea in un attimo dentro e fuori dal campo e la volontà da parte di tutti di tornare a prenderci un posto sul podio».

Lunanova è un vigile del fuoco temporaneo, ovvero viene richiamato in servizio nel corso dell'anno per periodi di 20 giorni consecutivi, svolgendo il suo incarico tra il distaccamento di Mirano e il comando di Mestre, vicino al Terraglio. «Il nostro inno recita “il pompiere paura non ne ha”, ma credetemi è solo una canzone» afferma, «la paura nel nostro lavoro c'è sempre, guai se fosse il contrario. Ti salva la vita, ti permette di capire cosa ti sta succedendo attorno. Fare il vigile del fuoco ti spinge a vedere il mondo in modo diverso. Se devo fare un paragone con il rugby, per quanto grosso sia un avversario sai che un placcaggio basso, se fatto bene, tira giù chiunque. Ma se sei dentro un capannone, a spegnere un incendio, e ti accorgi che le travi cominciano a crollare, beh quella è tutta un'altra storia, quella è vera paura».

Quando Lunanova non è in servizio come vigile del fuoco lavora nell'azienda di famiglia, che si occupa di allestimenti pubblicitari. Ma l'orgoglio di “pompiere” è pari a quello di rugbista, tanto che i sacrifici per tenere insieme le due passioni non pesano. «Devo dire che sono sempre stato abbastanza a bravo a tenere insieme le due cose», racconta ancora, «tanto che solo una volta mi è successo di dover saltare una partita per non essere riuscito a fare uno scambio per il turno domenicale. Mi prendo i miei meriti, colleghi e superiori sanno che quando chiedo un cambio turno c'è sempre un motivo valido. Qualche volta devo fare i salti mortali, è successo anche di finire allenamento, fare un doccia e correre direttamente al distaccamento. Oppure il contrario, ma non mi è mai pesato troppo».

Maurizio Toso

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