Magro, il doppio ex è sicuro: «Che gara Mi sarebbe piaciuto essere sul parquet»

Il pivot padovano ha vestito entrambe le casacche «Durante la finale scudetto si respirava un clima da sogno»

/ Mestre

«Che partita! Mi sarebbe piaciuto giocarla». Daniele Magro è un doppio ex della sfida di sabato sera (ore 20) tra Banco di Sardegna Sassari e Reyer Venezia. Cinque stagioni in orogranata, tra il 2009 e il 2014, con due campionati in prestito a Fidenza e Trieste prima del triennio nel roster di Mazzon e Markovski (88 presenze e 217 punti in campionato), sempre con De Raffaele assistente, poi il biennio in Sardegna (2018-2020, 64 presenze e 57 punti in campionato), dove ha vinto la Fiba Europe Cup (2019) e la Supercoppa Italiana (2019), ma ha visto trionfare la Reyer nella corsa al tricolore di due anni fa. Scudetto, comunque, che il centro padovano ha conquistato a Milano, insieme alla Coppa Italia (2016).

A inizio stagione Magro è stato aggregato alla Germani Brescia per un mese, fino a fine settembre, poi il 24 novembre ha firmato per l’Eurobasket Roma, in Serie A/2.

«Una scelta azzeccata», ha spiegato Daniele Magro, «mi trovo molto bene e la squadra sta andando alla grande. Attualmente siamo al quarto posto nel girone Rosso, dietro a Forlì, Napoli e Scafati, una posizione forse impensabile a inizio stagione e domenica ci aspetta il derby contro la Stella Azzurra». Trentaquattro anni il 14 aprile, il pivot padovano viaggia con il 68% nel tiro da 2 punti. «Sassari-Reyer è diventata nel corso degli anni una “classica” del campionato», ha spiegato Magro, «le due squadre si affrontano da un decennio in Serie A e la rivalità è cresciuta tantissimo dopo la serie della finale scudetto di due anni fa».

Vinta dalla Reyer. «Sì, ma io c’ero, e questo è positivo. Sono stati giorni intensi, stupendi a viverli da dentro. Poi mi sono preso la rivincita qualche mese dopo vincendo la Supercoppa. Sono due delle società guida della nostra Serie A, un esempio per tanti club». Se nella Reyer sono ben 9 i superstiti della finale scudetto di due anni fa, nel Banco di Sardegna sono solo tre (Spissu, Stefano Gentile e Devecchi, che però è infortunato), mentre sono rimasti i due nocchieri, De Raffaele e Pozzecco. Sabato non ci saranno in palio né scudetti né coppe, è solo una gara di campionato, che potrebbe indirizzare la stagione di chi dovesse uscire vincitore. «Sia la Reyer che Sassari possono aspirare a chiudere al secondo posto alle spalle di Milano, anche se dovranno fare i conti con Virtus Bologna e Brindisi. Il risultato della partita di sabato non sarà decisivo, mancano ancora tante partite, ma chi perde sarà costretta a inseguire. L’unica nota negativa è che mancherà il pubblico, una sfida del genere avrebbe riempito il PalaSerradimigni». Tanti i duelli all'interno della sfida.

«“Io sono un centro, quindi guarderò con estremo interesse il confronto tra Mitchell Watt e Miro Bilan, due tra i pivot più forti e più completi del campionato italiano, adesso il Banco è ancora più pericoloso sotto canestro con l’innesto di Happ». Centri e non solo. «Se devo scegliere un giocatore per squadra che può decidere il confronto punto su Spissu e Tonut. Marco è diventato la guida del Banco di Sardegna, ha una spinta motivazionale straordinaria, Stefano ha qualità tecniche e caratteriali eccezionali, quando è in serata è davvero tanto complicato limitarlo. Una delle qualità della Reyer, però, è che in ogni partita può avere un protagonista diverso. Il pronostico? Gara aperta a qualsiasi esito» . —



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