«Ma il re delle punizioni resta Garofalo»

MESTRE. A San Benedetto del Tronto, la punizione è servita a suggellare il trionfo, a Cremona per mettere in saccoccia i tre punti nel mini girone di Supercoppa. Denominatore comune: i minuti finali di gara. E la firma di Simone Bentivoglio. Vuoi vedere che il Venezia ha scoperto un nuovo re delle punizioni? «No, no» sorride l’interessato «il re delle punizione resta Agostino Garofalo. che oltrettutto ne ha segnata una più di me». E proprio i due specialisti l’altro ieri a Cremona si sono piazzati sul pallone al 42' del secondo tempo, poi rivelatosi decisivo per le sorti della gara. Una battuta strana, un «colpo d'astuzia» come l'ha definita lo stesso Bentivoglio, con la palla sotto le suole dei grigiorossi. «È stata studiata» osserva il 7 arancioneroverde «perché avevo visto dei video nei quali avevo notato la barriera che tendeva ad alzarsi. Così ho deciso di provare a calciarla in quel modo. Il portiere Galli era ben posizionato ma non si aspettava una battuta del genere».
Il Venezia è tornato da Cremona con un altro successo, una gara difficile dove l'alta temperatura ha inciso sul rendimento delle squadre. «La Cremonese è forte» commenta Bentivoglio «ha lottato fino all'ultimo con l'Alessandria nel suo girone, un po’ tutti abbiamo sofferto il caldo. Loro pressavano tanto e dopo la rete del pareggio ci siamo riorganizzati».
Sulla vicenda degli assistenti sostituiti Bentivoglio la prende con filosofia. «Abbiamo cercato di non metterli in difficoltà...» aggiunge e chiude il centrocampista. A fare da apripista alla vittoria del Venezia era stato Alexandre Geijo; visti i valori in campo, si pensava che il successo potesse essere più in discesa, invece gli uomini di Tesser sono cresciuti, specie nella ripresa. «Con la vittoria» dice lo spagnolo «l'obiettivo triplete è concreto, anche se quello più importante, ovvero la serie B, l'abbiamo già centrato. Però quando vai in campo provi sempre portare a casa i tre punti. Ora ci aspetta l'ultima partita con il Foggia e dobbiamo ottenerli. A Cremona c'era un ambiente più rilassato, c'era meno tensione ma tutti volevano prevalere sull'altro. Il campionato cadetto è difficile ma per capire i nostri obiettivi dovremmo aspettare almeno l'estate».
Grande impegno per Marcello Falzerano, che ha provato più volte a bucare la difesa grigiorossa ma si è sempre trovato davanti un muro. «Continuiamo ad allenarci» spiega l'esterno «ma con la testa non siamo al massimo. Sia noi che la Cremonese abbiamo già raggiunto l'obiettivo della promozione e non c'era quello spirito che si vede in campionato. Nel complesso abbiamo fatto una buona gara, dove ci sono state occasioni da una parte e dell'altra. Ora ci attendono i rossoneri pugliesi e speriamo di chiudere il cerchio di questa stagione».
Alessandro Ragazzo
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