Liberalotto non dispera: «Anche nella sconfitta una reazione positiva»

serie A femminile/ l’umana domani dentro o fuori 

MESTRE. Come un anno fa, semifinale in parità (2-2) tra Umana Venezia e Passalacqua Ragusa dopo la doppia sfida in Sicilia, seppur con un andamento diverso e accesso alla finale contro la Famila Schio (3-1 con San Martino di Lupari) rinviato a domani (ore 18) al Taliercio. Tanti rimpianti per una gara-4 iniziata a giocare troppo tardi (7-26), con un primo quarto da incubo per la squadra di Andrea Liberalotto, conseguenza sul piano psicologico dei due quarti finali in caduta libera di gara-3. Schio ha già conquistato la decima finale tricolore consecutiva, la Reyer chiederà strada domani alla Passalacqua per giocare la seconda finale scudetto della sua storia dopo quelle del 2009 contro il Cras Taranto. «Non siamo riusciti a impattare rapidamente la fisicità imposta da Ragusa nel primo parziale» spiega Liberalotto, «e ci siamo ritrovati sotto». Sembrava una partita a senso unico con Hamby in formato Wnba (17 punti nei primi 10’) e l’Umana incapace di trovare la via del canestro, ripetendo quasi in fotocopia il terzo quarto (2-23) di gara-3. «La mia squadra è stata comunque brava a rimanere con la testa dentro alla partita» aggiunge Liberalotto, arrivato a Ragusa senza Jolene Anderson (quasi sicura la sua assenza anche in gara-5) con Steinberga (0/9 al tiro ed errori anche banali da sotto canestro) e Gulich capaci di confezionare soltanto un punto. Umana riportata a galla dalla determinazione di Martina Bestagno nel secondo quarto, poi affiancata al rientro in campo dopo l’intervallo lungo anche da Latoya Sanders, confezionando in coppia 36 dei 57 punti realizzati. Venezia ha avuto più di un’occasione per ristabilire l’equilibrio: prima sul 48-46, poi sul 51-48 con la tripla fallita da Gorini, rimanendo agganciata alla Passalacqua fino a 6’ dalla fine (56-52), non quantificando il fallo in attacco di Romeo e poi sul -6 (58-52) scagliando due triple sul ferro con Macchi e Carangelo in rapida successione. Quando Romeo ha confezionato il 9-0 con 7 punti di fila (da 58-52 a 65-52) è calato il sipario anche sulla seconda sfida del PalaMinardi. «Dobbiamo ripartire dalla grande reazione mostrata, la partita l’abbiamo messa sui binari a noi più congeniali dopo il primi 10’ di gioco. Siamo riusciti a tirare più di Ragusa, ma era faticoso sorpassare le avversarie con la percentuale avuta nel tiro dal perimetro». Il 14% finale (3/21) è abbastanza eloquente, la mossa del doppio play (Carangelo-Gorini) in avvio non ha pagato, Umana decisamente meglio quando in campo c’era Bestagno. —

M.C.

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