La Reyer scalpita Giachetti giura sul riscatto contro la Sutor
MESTRE. Taliercio verso l’esaurito per l’esordio casalingo della Reyer contro la Sutor Montegranaro. Alla chiusura, martedì, della prelazione per i possessori di tessere Fidelity, erano già duemila i posti occupati, compresi quelli che la società mette a disposizione di sponsor, istituzioni e accreditati. Una buona risposta, nonostante la deludentissima prestazione di Caserta. Ieri è scattata la prevendita libera al Reyer Store e nel centinaio di punti operativi che la società ha attivato nel Triveneto.
Rivincita. «Avrei voluto andare in campo e giocare con Montegranaro il giorno successivo» dice Jacopo Giachetti, «tanta era la rabbia accumulata. La Reyer di Caserta non la si vedrà mai più, siamo risuciti a dare il peggio di noi stessi». Grande onestà da parte dell’ex play dell’Olimpia Milano. «Questo è il campionato italiano, puoi perdere contro chiunque e noi abbiamo sbattuto la faccia. Con Montegranaro dobbiamo iniziare a costruire la vittoria in difesa, azione dopo azione, poi con il tempo riusciremo anche a migliorare la chimica sul fronte offensivo». La Sutor ha segnato il passo in casa contro Roma tenendo però testa fino all’ultimo tiro all’Acea, squadra che lo scorso anno ha conteso lo scudetto a Siena. «Come è accaduto con Caserta contro noi, la squadra di casa dovrà mettere tanta pressione sugli avversari e io per primo dovrò giocare molto meglio perché il mio è un ruolo importante».
Progetto Reyer. Sale a 22 il numero delle società aderenti al Progetto Reyer, che è arrivato a coinvolgere oltre 4000 giovani atleti. L’ultimo in ordine di tempo è il Basket Salzano, fondato nel 2003, che disputa con la prima squadra il campionato maschile di Promozione. «Fin dalla costituzione» spiega il presidente Claudio Criconia, «siamo sempre stati attivi nelle forme di collaborazione con altre realtà del territorio. Farlo direttamente con la Reyer vuol dire garantire ai nostri ragazzi più promettenti un collegamento diretto con i vertici del movimento. Anche nel nostro caso, si tratta solo di una formalizzazione di un buon rapporto già esistente». (m.c.)
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