Jacopo Fortunato si racconta «Talento, sacrifici e... famiglia »

MUSILE. Il segreto per diventare un calciatore professionista? Ci vuole buona dose di talento. Chi ce l’ha fatta, però, ha alle spalle anche anni di duro lavoro e tanti sacrifici. «Se un ragazzo ha la passione per il calcio e la voglia di farcela, con i sacrifici può arrivare in alto». Parola di Jacopo Fortunato. Centrocampista classe 1990, è uno dei due giocatori in attività cresciuti a Musile e poi approdati nel professionismo. L’altro è il capitano della Fiorentina, Manuel Pasqual.
Jacopo Fortunato, giocatore del Mantova, protagonista della serata conclusiva del ciclo di incontri organizzati dalla scuola calcio del Città di Musile. «Dai dilettanti ai professionisti», il titolo dell’incontro. Davanti a una platea di ragazzini e genitori, Jacopo Fortunato ha raccontato la sua storia, fin dall’esordio nel Musile. Ha ricordato il suoprimo allenatore, Bonadio, e il primo provino, fatto all’età di 12 anni con l’Atalanta. Ed ha sottolineato il ruolo fondamentale che deve avere la famiglia nella crescita di un giovane calciatore.(g.monf.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia