I primi 40 anni della Pattinatori Spinea

La società che ha vinto tutto nel mondo si ritrova nella serata delle stelle e promette: «Torneremo i più grandi»

SPINEA. Quarant’anni di storia concentrati in qualche centinaio di metri quadrati, la superficie del salone in cui ieri la Pattinatori Spinea ha celebrato il proprio anniversario. Concentrati perché non c’era un solo tavolo senza che qualche campione della disciplina fosse seduto a ridere e scherzare. Trecento invitati tra dirigenti, atleti, familiari e amici. Per un appassionato di pattinaggio, quelli davvero incalliti, girare lo sguardo a destra e a sinistra era come per un bambino aprire la bustina di figurine: ce l’ho! Mi manca! Ecco che il numero di grandi campioni del pattinaggio faceva quasi accapponare la pelle. Il più “scarso”, si fa per dire, aveva vinto regionali e italiani.

Poi passavi a gente del calibro di Sarto, Antoniel, i fratelli De Riu, Bighin, i fratelli Zangarini, il presidentissimo Chinellato. Insomma: roba da leccarsi i baffi per chi vive la disciplina. E del resto questa è la storia, perché la Pattinatori Spinea ha lasciato il segno non solo in Italia, ma nel mondo. Vittorie di ogni genere: iridate, continentali, tricolori. E la sola cosa che manca sono quei titoli olimpici che il mondo dello sport ancora non vuole riconoscere alla disciplina, togliendo all’Italia, e a tanti campioni del nostro passato e presente, la gioia di assaporare un podio che non ha eguali.

La festa è sobria, ma quello che più colpisce è la sensazione che offre: sembra di essere in una famiglia che si ritrova attorno al tavolo davanti al caminetto, e i parenti si rivedono dopo tanto tempo. C’è infatti gente che non si incontra da vent’anni, e si viene travolti da un torrente in piena di aneddoti, ricordi, foto e tutto ciò che dal 1975 a oggi ha rappresentato la Pattinatori Spinea.

«Una squadra così forte e così grande» fa notare l’ex presidente Duino Chinellato, «che un anno ci vollero tutti a Parigi. Una settimana completamente spesati, ed eravamo in quarantotto. La Pattinatori Spinea era così forte e conosciuta che tutti la volevano». Tra una portata e l’altra, tutto rigorosamente a tema, si susseguono gli interventi. E il ristorante “Al Mattone” per qualche ora diventa anticamera dell’impianto sportivo di Spinea. Perfino il vicesindaco Stefania Busatta, che porta i suoi saluti e rassicura sull’impianto comunale, è una che i pattini li ha calzati per anni. Tutto è giallo e blu, drappi e bandierine. E tra un risotto al radicchio e qualche sfizioso spuntino, a un filo appeso alle pareti spuntano le maglie storiche della società spinetense. «Essere qui a festeggiare quarant’anni significa che siamo un grande gruppo» sottolinea il vicepresidente Enrico De Riu, «una società che prima di tutto punta a insegnare la cultura dello sport ai propri giovani, non solo a vincere. Unità di intenti, entusiasmo e intraprendenza sono il nostro credo per il 2015 e c’è fermento».

Il 2015 è infatti una sorta di anno della rifondazione, che parte con un progetto triennale per far emergere nuovi campioni in un luogo che è stato indiscussa culla della disciplina a livello mondiale. Spinea con la sua Pattinatori sta a Mestre come Circolo della Scherma. Punti di riferimento internazionali che, chiuso un ciclo storico, vogliono ritornare grandi. Non mancano le premiazioni. Tutti gli ex presidenti; i campioni del passato; Micol Chigliaro che a 34 anni è l’agonista più longeva; e il tecnico Luca Bocola con i suoi ragazzi.

Ce n’è per tutti, e prima che le mamme di alcuni atleti sfoderino la loro sapienza in materia di preparazione di dolci dedicati all’evento, l’attuale numero uno Filippo De Riu sottoscrive: «Volevamo fare bella figura oggi, e ricordare a tutti cosa rappresenta la Pattinatori Spinea. Rivedere compagni di squadra che non incontri da trent’anni è stato speciale, perché con questo gruppo dal 1991 al 1993 abbiamo vinto tutto nel mondo. E poi ancora con il passare degli anni. La vicinanza di sponsor come Termotecnica Savio e Idromacchine ci sta permettendo di provare a rilanciarci, ma la vera sfida è adesso, è questa: tener conto del glorioso passato e guardare al futuro, su alcuni futuri campioni che possano riportare ai vertici la Pattinatori Spinea».

Nel quotidiano in edicola lunedì 19 gennaio due pagine speciali.

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