Gaia Moretto: «Che inizioÈ stato tutto fantastico»

Dopo la laurea, l’esordio in serie A con la maglia dell’ImocoCentrale, si è presentata con un ace. Momento magico



A inizio novembre si è laureata in scienze motorie. Il 14 dello stesso mese ha esordito in A/1, con la maglia delle campionesse d’Italia dell’Imoco Conegliano. È un mese da sogno per Gaia Moretto.

Per la 24enne pallavolista di Portogruaro, di ruolo centrale, queste settimane hanno rappresentato una tappa importante. L’esordio nel massimo campionato di volley è avvenuto nella gara contro la Zanetti Bergamo. Il coach dell’Imoco, Daniele Santarelli, l’ha chiamata in causa nel secondo set. E Gaia Moretto ha risposto presente nel miglior modo, firmando un ace al servizio. «Per fortuna non mi sono quasi accorta dell’esordio», racconta la ragazza. «Sono stata chiamata dall’allenatore, le azioni in campo sono state veloci. Non ho fatto in tempo a realizzare quanto stava accadendo e soffrire un po’ di quell’ansia da esordio. Sono semplicemente entrata, ho giocato ed è stato bello. Solo dopo ho realizzato e mi sono goduta questo debutto fino in fondo».

Per Gaia aver calcato il campo in una gara ufficiale di A/1 non è solo un obiettivo realizzato. A Conegliano può allenarsi al fianco di giocatrici di caratura mondiale, da cui c’è tanto da imparare. «È un punto di partenza», prosegue Moretto. «Quando il coach deciderà che sarà giusto farmi entrare ancora, spero di farmi trovare pronta. Per adesso mi concentro molto negli allenamenti per cercare di migliorare ogni giorno e imparare dalle mie compagne, per essere il più pronta possibile».

Dopo quattro stagioni in A/2, il passaggio in A/1 è avvenuto quest’estate. «Con l’arrivo a Conegliano mi sono avvicinata a casa, ma soprattutto credo che in Italia non ci sia società migliore dell’Imoco», aggiunge Moretto. «Quando quest’estate si è cominciato a parlare di Conegliano, ho fatto salti altissimi di gioia. Per me era già tanto passare dall’A/2 all’A/1. Ma farlo a Conegliano voleva dire approdare tra le migliori squadre di Europa. Significava un duplice salto. Ero super felice, ma anche consapevole che dovrò lavorare tanto per meritarmi di stare qui ed essere competitiva in allenamento per aiutare le mie compagne».

A Portogruaro i Moretto sono conosciuti per essere una famiglia di sportivi. Il papà e i fratelli di Gaia hanno praticato basket. «Ho fatto anch’io un allenamento, da bambina. Ma non era proprio il mio sport», rivela la centrale. «Adesso magari chissà. Ma quel primo allenamento di minibasket, poi con tutti maschietti, non faceva per me». Così è arrivato il volley. «Era l’estate tra la seconda e la terza media», ricorda Moretto. «Avevo una compagna di classe che giocava a Chions e ha detto alla sua allenatrice che aveva un’amica molto alta, ma che non giocava a pallavolo. Subito l’allenatrice è venuta a prendermi a casa. Di fatto è stata la pallavolo che mi ha cercato. Ma poi ho subito capito che mi divertivo a giocare».

Non solo sport, però. «La settimana che abbiamo vinto la Supercoppa con Conegliano mi sono laureata in scienze motorie» conclude Gaia. «Non è facile conciliare tutto, ma trovare il tempo per incastrare lo studio va fatto, perché non è secondario nella vita. Prossimamente mi iscriverò ai due anni di specialistica». —



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