Fioretto, ecco il “Premio Livio Di Rosa” ogni anno al campione italiano assoluto

Primi risultati dopo i servizi-denuncia del nostro giornale. La federazione sta concordando col CS Mestre tempi e modalità



Si chiude il cerchio attorno all’obiettivo di dare giusta memoria al lavoro del maestro Livio Di Rosa. Ieri il Circolo Scherma Mestre si è detto pronto a istituire un premio che ne porti il nome. Il riconoscimento verrà concordato con la federazione, per essere assegnato al campione italiano assoluto di fioretto maschile, ma non è escluso che possa esserci in alternativa un premio al maestro dello stesso vincitore. Al momento questo dubbio è però l’ultimo dei problemi, poiché contano le intenzioni. E a una settimana dalla segnalazione de la Nuova Venezia, sembra essere del tutto crollato quel muro che per ventisette anni ha quasi nascosto il maestro Di Rosa al mondo circostante. In molti lo avevano definito un personaggio “scomodo” all’establishment del tempo, vuoi per il suo modo di fare un po’ burbero e da toscanaccio sanguigno, vuoi perché innovare la scherma negli anni Sessanta del secolo scorso significava, per alcuni, pura eresia. Fatto sta che Di Rosa è finito quasi nel dimenticatoio, eccezion fatta per il Circolo Scherma Mestre che ne porta il nome. La federazione ieri ha intanto confermato la propria apertura sulla vicenda, accogliendo con favore la decisione della sala mestrina. Per istituire il premio basterà una richiesta al Consiglio federale, che a stretto giro darà il via libera per assegnare il riconoscimento già in occasione dei prossimi campionati italiani assoluti, che verranno disputati a Palermo in giugno. Della cosa è stato subito avvisato il presidente Giorgio Scarso, così come il comitato organizzatore siciliano. «Sono molto contento di quanto sta avvenendo al di fuori del Circolo Scherma Mestre» , sottolinea il presidente Alberto Antonello, «ogni anno assegniamo un premio interno alla sala, e dedicato proprio a Di Rosa. Lo diamo a uno dei nostri ragazzi, particolarmente meritevole. Ora, però, si potrà fare qualcosa di molto più grande e significativo, a livello nazionale. Ringrazio Comune e Federazione per l’interessamento alla vicenda evidenziata in questi giorni, sia sul fronte dell’intitolazione di piazzale Olimpia che per un trofeo che porti il nome del maestro. Di Rosa ha fatto molto per lo sport mestrino e per quello italiano, dall’Olimpiade di Montreal ’76 a quella di Atlanta ’96. Una figura metafisica: la prima cosa che facevi entrando al Csm era andarlo a cercare per dargli la mano e salutarlo, così come prima di uscire per tornare a casa. Ha dato una impronta unica alla nostra scherma». Parole che hanno accomunato l’altro dirigente del Csm, Isacco Scomparin, che auspica: «Sarebbe bello nel 2021 portare a Caorle i campionati italiani assoluti (nel 2020 sono già stati assegnati a Napoli, ndr). Una occasione unica per celebrare in modo ancora migliore la memoria del maestro».

«Il Csm è legato in maniera indissolubile alla figura di Di Rosa», rimarca anche Matteo Zennaro, ora maestro alla Università di Harvard, fino allo scorso anno responsabile tecnico al Csm, e ultimo medagliato della scuola mestrina in una Olimpiade. «È doveroso attuare questo riconoscimento. Ho fatto a tempo a fare lezione con il maestro Di Rosa, e posso dire che era una persona lungimirante. Un uomo che ha saputo creare un ambiente unico, fucina di talenti che eccellevano a ogni livello. Anche dietro i vari campionissimi mestrini come Borella e Numa, capaci di vincere tutto il possibile, c’erano tanti fiorettisti che hanno aggiunto prestigio alla sala ottenendo anche loro grandi risultati». —



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